Treviso, con la scusa degli abbracci sottraevano collane e bracciali

componenti della banda, tre  rumeni (due donne e un uomo) senza fissa dimora con svariati alias, legati da vincoli di  parentela e già noti alla giustizia, erano infatti destinatari di un mandato di arresto europeo

Treviso, con la scusa degli abbracci sottraevano collane  e bracciali

TREVISO – ARRESTATI I RESPONSABILI DI AGGRESSIONI VIOLENTE IN  DANNO DI ANZIANI CON LA “TECNICA DELL’ABBRACCIO”  

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Treviso, all’esito di  un’articolata attività d’indagine svolta con il coordinamento della Procura della Repubblica  di Treviso (Sost. Proc. Dott. Davide Romanelli), in collaborazione con il Servizio per la  Cooperazione Internazionale di Polizia e i collaterali organismi di polizia esteri interessati,  hanno posto fine all’attività criminale di un sodalizio dedito ad aggressioni a scopo di rapina  in danno di anziani con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio”. I componenti della banda, tre  rumeni (due donne e un uomo) senza fissa dimora con svariati alias, legati da vincoli di  parentela e già noti alla giustizia, erano infatti destinatari di un mandato di arresto europeo  conseguente a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 19 novembre scorso dal  GIP del Tribunale di Treviso per i reati di furto aggravato, rapina aggravata, omicidio  preterintenzionale e lesioni personali volontarie aggravate, in concorso. 

Nei giorni scorsi, la 27enne STAN Monica è stata intercettata dalla polizia rumena nella  località di Nadlac, principale valico di confine tra Romania e Ungheria, mentre i suoi correi  STAN David, 21enne e STAN Manuela, 26enne, sono stati bloccati a quasi 500 km di  distanza, nella località slovena di Pince, vicina al confine con l’Ungheria. 

Il provvedimento restrittivo eseguito a carico dei citati stranieri ha recepito integralmente le  risultanze delle meticolose investigazioni dei militari dell’Arma che hanno consentito di  accertare le responsabilità del trio, in particolare, in ordine a due aggressioni perpetrate nella  mattinata del 2 agosto scorso, in provincia di Treviso, ai danni di due anziani. 

Nel primo “colpo”, ad Arcade (TV), i malfattori avevano avvicinato in strada un 84enne del  posto, quindi, per sottrargli una collana ed un bracciale che questi indossava, lo avevano fatto  cadere rovinosamente a terra procurandogli gravi lesioni. Il 27 settembre successivo il  malcapitato, dopo un lungo ricovero ospedaliero, era deceduto a causa dell’aggravamento  delle sue condizioni generali di salute.  

Nello stesso giorno, solo un paio di ore più tardi, in Motta di Livenza (TV), gli STAN si erano  resi protagonisti di un’ulteriore azione criminosa: i malfattori, dopo aver avvicinato con un  pretesto una donna 70enne, l’avevano “abbracciata” strappandole il monile in oro che questa  indossava al collo e si erano dati alla fuga. 

Con l’odierna operazione gli investigatori dell’Arma sono riusciti a portare alla luce quella  che il GIP ha definito “…una convulsa attività seriale posta in essere dai tre indagati” e di  disvelare una struttura organizzativa con chiara suddivisione dei ruoli, con capacità di  movimento su tutto il territorio nazionale - l’autovettura in uso agli indagati era stata infatti 

segnalata, oltre che nella Marca trevigiana, nelle provincie di Parma e Firenze - e anche  all’estero, dove i malviventi sono stati infine rintracciati e arrestati in attesa di essere  consegnati alla giustizia italiana.