Torino, indagati: Paolo Zangrillo, Riccardo Molinari, A. Benvenuto
indagati i vertici di Forza Italia e Lega dopo un esposto dei Radicali Italiani
«Falsificazione materiale mediante alterazione e/o sostituzione di atto vero destinato a operazione elettorale», è questo il reato su cui stanno indagando il procuratore aggiunto Enrica Gabetta e il pubblico ministero Gianfranco Colace, e che sarebbeipotizzato dopo un esposto dei Radicali italiani, a causa dell'esclusione dalle liste elettorali a Moncalieri (Torino). del candidato Stefano Zacà.
Da Stefano Zacà, ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale poi passato alla Lega, è derivato il caso su cui Radicali italiani avevano sollevato dubbi: «O la Lega ha raccolto le 67 firme necessarie per la presentazione su moduli dove non è presente nell’elenco dei candidati il nome di Stefano Zacà (e allora tutto bene), oppure i moduli di raccolta firme che la Commissione elettorale ha accettato senza eccepire nulla sono quelli dove il nome di Zacà è stato cancellato a penna: si tratterebbe di una manomissione inammissibile. Il modulo e le firme relative sarebbero nulle (e allora la lista della Lega doveva essere respinta per mancanza del numero delle firme necessarie)»
La questione non è da poco, visto il coinvolgimento, delle alte sfere di Lega e Forza Italia.
Parliamo di Paolo Zangrillo, commissario di Forza Italia in Piemonte, col dente avvelenato per aver perso Zacà e che avrebbe fatto pressioni sugli esponenti della Lega contro la candidatura del già citato, per cancellarlo dalle liste, ma anche di di Riccardo Molinari leader della Lega piemontese, tirati in ballo per la vicenda.
Sembrava che la vicenda si fosse conclusa con il ricorso al Tar dopo dei Radicali Italiani, ma il loro ricorso non era stato accolto; successivamente il Consiglio di Stato ha dato loro ragione e da qui parte l'inchiesta attuale.