Sindone. Un enigma che dura da secoli
oltre alla Fede, c’è di mezzo anche la Scienza. Vera o Falsa. Un enigma che dura da secoli
Quello della Sindone è sempre stato un argomento scottante, specie negli ultimi anni in cui, oltre alla Fede, c’è di mezzo anche la Scienza. Vera o Falsa.
Un enigma che dura da secoli e che accende e appassiona gli animi e le anime. Come scrisse Gilbert C. Chesterton, scrittore e giornalista inglese, noto anche in Italia, intervistò Mussolini e venne recensito da Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, ma più famoso per essere stato l’inventore della serie di racconti di Padre Brown: “Chi crede ai miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore. Chi li nega è perché ha una teoria contraria a essi”.
Giulio Fanti il relatore della serata dedicata alla Sindone (1 marzo 2019 – Centro di Formazione Professionale di Luino – a cura del Rotary Laveno Luino Alto Verbano), docente di misure meccaniche e termiche presso l’ Università degli Studi di Padova non ha dubbi: la Sindone non può essere un falso. Non attendibile risulterebbe la famosa prova del Carbonio 14, tra le più usate dai detrattori della Sindone, che farebbe risalire il Sacro Sudario intorno all’anno 1375 d.c., quindi in pieno medioevo. La Sindone, che ha subito due incendi ed è stata esposta in ambienti inquinati dal carbonio, si pensi solo al fumo delle candele, ha quindi arricchito la quantità di carbonio presente nella tela, per cui la datazione medievale non è esatta. Per non parlare poi del fatto che possa essere un dipinto, non c’è traccia di pigmento e ci sarebbe voluto un pennello troppo sottile per dipingere filo per filo.
Una serie di strumenti e di studi condotti con maggior rigore danno, come ampiamente documentato dal filmato che segue, una datazione risalente al primo secolo d.c., quindi all’epoca della vita di Gesù Cristo, secondo i Vangeli e la tradizione. Certo è che le coincidenze tra Vangeli e Sindone sono impressionanti. Le spiegazioni di chi possa essere l’uomo o meglio l’entità della Sindone sono molteplici e molte anche fantasiose, altre scientifiche o pseudo tali, dall’extraterrestre, alla reazione chimica e termica dovuta alle particolari condizioni ambientali e perché no, al tele trasporto, anche se la più semplice è proprio quella sposata dalla Chiesa: il Figlio di Dio.
Resta il fatto che fare un falso di questo genere è parecchio complesso e, anche ammettendo che ci si riesca, pur con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione e di cui Giulio Fanti parla abbondantemente nel filmato, non sembra essere cosa facile e ovvia, molto improbabile 2000 anni fa. Per i cristiani è un potente simbolo di Fede, una fotografia del Salvatore, un negativo, se si fotografa la Sindone quello che ne esce è un positivo. Un ritratto al culmine di un percorso di vita e di morte, una “foto ricordo” di quello che ha fatto al culmine della sua carriera di Figlio di Dio, una testimonianza che per i credenti ha un nome: Resurrezione . “La Sindone mi ha fatto ritrovare la Fede che avevo perso con la Chiesa” – disse un giorno qualcuno. Non farà certo piacere alla Chiesa una frase come questa ma, fin’ora, non mi risulta l’opposto, che qualcuno, guardando la Sindone, l’abbia persa, al limite non l’ha mai avuta.