Emanuele Filiberto di Savoia risponde a Vecchioni
Polemica su Libero e Filiberto scrive la sua risposta
Pepata risposta di Emanuele Filiberto di Savoia a Vecchioni sulla monarchia
La soluzione non è la Monarchia bensì le persone capaci”.
Ho letto con particolare interesse l’intervista rilasciata da Roberto Vecchioni e devo dire che mi trovo in linea su molti punti presi in considerazione, ma su uno in particolare mi sento di dover esprimere la mia opinione.
In un passaggio chiave si legge: “Cerco (...) una specie di monarchia costituzionale dove il popolo c'entra ma ha rappresentanti di buon senso, buona fede e una solida cultura”; io invece penso che, oggi, una monarchia è quello di cui il nostro paese ha meno necessità.
Certo, i primi paesi del mondo per qualità della vita sono monarchie costituzionali, nella natura stessa di questa istituzione esiste un elemento fondamentale per garantire che il governo operi per il bene del popolo: un capo dello stato super partes cresciuto per servire e senza colore politico. Tuttavia ritengo che con le difficoltà che noi e la Nostra Italia ci troviamo ad affrontare per condizioni sanitarie, economiche e lavorative parlare di monarchia è prematuro.
La Monarchia, ed in particolare il Regno d’Italia, ha sempre rappresentato un ideale di libertà, possibilità, tradizione e inclusione... ed oggi è impossibile parlare e pensare ad una riforma in tal senso non avendo più questi valori come “primi nel cuore”.
D’altro canto sono d’accordo con quanto detto in merito ad una politica fatta di rappresentanti di buon senso, buona fede e solida cultura.
Un paese in cui posizioni di rilievo sono occupate da persone che non parlano le lingue, come il nostro Ministro degli Esteri, non hanno mai lavorato, come il precedente Ministro dell’Interno o sfruttano la loro posizione per “fare i furbi” piazzando amici e parenti non è un paese che ha grandi possibilità di miglioramento.
Una frase che mi è particolarmente cara recita: “L’unico politico onesto è il politico capace”; e credo che oggi più che mai sia evidente questa necessità.
Io non so cosa succederà in questo Paese, nella mia Italia, ma spero che queste parole possano muovere qualcosa, se non nelle Istituzioni almeno nei Lettori, e mi auguro che Camera e Senato alle prossime elezioni siano occupate, come recitava lo Statuto Albertino, “... dal meglio che il nostro Paese ha da offrire”.
Milano, 1 dicembre 2020
Emanuele Filiberto di Savoia