Roma, 11 indagati per i reati di offesa all’onore del Capo dello Stato
indagini anche su vk la piattaforma russa
La politica alla base dell'indagine che ha coinvolto 11 persone; i ROS, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, ha eseguito due distinti decreti di perquisizione, emessi dalla Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 11 indagati per i reati di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.
Di cosa si tratta?
Chiunque offende l'onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni(1),così recita l'articolo 278 del Codice Penale.
Le indagini sui social, stanno toccando oltre a Facebook anche TWITTER (nello scorso agosto ha eseguito analogo provvedimento, per delega della stessa Autorità Giudiziaria, nei confronti un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter) e il social russo VK.
Il comunicato dei ROS parla in maniera esplicita non di singoli episodi, ma di una regia ben piu' complessa:
condotte offensive nei confronti del Capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal ROS tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all’impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del ROS specializzata nelle investigazioni telematiche e web, che ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini social dei soggetti coinvolti nelle azioni delittuose, di età compresa tra i 44 e i 65 anni - tra i quali figurano impiegati e professionisti.
Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati per rivolgere le offese al Capo dello Stato.
Inoltre, gli accertamenti hanno consentito di individuare come tre dei perquisiti gravitassero in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista e avessero manifestato vicinanza alle relative iniziative.
Uno dei perquisiti, un professore universitario di 53 anni, è risultato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte (simile a Facebook)