Ragusa, indagine sulla morte di Vincenzo Azzarelli
Ragusa, Azzarelli, 65 anni, di Pozzallo (Ragusa), è deceduto sabato 19 dicembre 2020 al “Maggiore”. Il paziente, che soffriva di insufficienza renale e si sottoponeva alla dialisi.
LA PROCURA APRE UN FASCICOLO PER LA MORTE DI VINCENZO AZZARELLI, INDAGA DUE MEDICI DEL “MAGGIORE” DI MODICA E DISPONE L’AUTOPSIA
Il 65enne di Pozzallo era caduto in ospedale e dopo dieci giorni era spirato. I parenti, alla vista delle ferite sulla salma, hanno presentato un esposto, riscontrato dal Pm
Riscontrando l’esposto presentato dai familiari della vittima, assistiti da Studio3A, il Pubblico Ministero della Procura di Ragusa, dott. Marco Rota, ha aperto un procedimento penale, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni personali colpose, per la morte di Vincenzo Azzarelli, ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, due sanitari dell’ospedale di Modica, tra cui il nuovo primario di Chirurgia, e disposto l’esame autoptico sulla salma della vittima.
Azzarelli, 65 anni, di Pozzallo (Ragusa), è deceduto sabato 19 dicembre 2020 al “Maggiore”. Il paziente, che soffriva di insufficienza renale e si sottoponeva alla dialisi, il 7 dicembre era stato ricoverato per problematiche addominali non meglio chiarite dai sanitari che l’hanno visitato. La sera dell’indomani, 8 dicembre, alle 20, il sessantacinquenne, dal suo letto d’ospedale, ha chiamato la moglie dicendole di essere rimasto vittima di una brutta caduta: era svenuto e quando si è ripreso si è ritrovato per terra in stato di shock. Ricordava soltanto che si stava recando in bagno e non ha riferito altri particolari sul fatto. E’ l’ultima volta in cui i familiari lo hanno sentito.
A mezzanotte di quella stessa giornata, infatti, dall’ospedale hanno chiamato a casa del signor Azzarelli per avvisare che avrebbero sottoposto il paziente a un intervento chirurgico urgente per una sospetta emorragia interna rilevata dalla Tac, effettuata quello stesso pomeriggio ma prima della caduta, di cui peraltro i medici non hanno fatto alcun accenno alla famiglia.
Il chirurgo che ha operato il sessantacinquenne, terminato l’intervento, ha quindi informato i congiunti che il quadro clinico del loro caro era molto grave a causa di una diffusa emorragia dovuta alla rottura di una ciste renale e di un’arteria. Il paziente è stato quindi trasferito nel reparto di Rianimazione, tenuto in coma farmacologico. Dal 15 dicembre Azzarelli, pur restando in coma indotto, sembrava reagire positivamente alle cure a quanto spiegato dai medici ai familiari, che potevano ricevere informazioni solo per telefono. Ma nel pomeriggio di sabato 19 dicembre, purtroppo, la situazione è precipitata e alle 17 l’uomo è deceduto per arresto cardiaco.
L’indomani mattina, domenica 20 dicembre, nella sala mortuaria dell’ospedale di Modica dov’è stata ricomposta la salma, il genero ha constatato con sgomento, assieme agli addetti dell’impresa di onoranze funebri incaricata, che la salma presentava numerose ecchimosi e ferite, al cranio, al mento, al naso e ai fianchi, probabile conseguenza della caduta, riferendo puntualmente la circostanza agli altri familiari. I quali, comprensibilmente e ulteriormente turbati, dati i dubbi e le perplessità che nutrivano già prima sulla morte del loro caro, hanno deciso di vederci chiaro, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni nella tutela dei diritti dei cittadini, e quella stessa domenica hanno presentato una denuncia querela presso la stazione dei carabinieri di Pozzallo.
I congiunti della vittima, in particolare, vogliono capire se la morte sia stata dovuta alla caduta, e se possano ravvisarsi responsabilità in capo ai sanitari per omessa custodia del paziente o per ritardi e negligenze inerenti il ricovero o gli accertamenti diagnostici, e hanno pertanto chiesto all’autorità giudiziaria di disporre un esame autoptico e il sequestro di tutta la documentazione clinica per stabilire con certezza le cause del decesso.
Richieste come detto accolte dal dott. Rota, che ha aperto un fascicolo e indagato direttamente il primario della struttura complessa di Chirurgia Generale del nosocomio di Modica, il dott. Goffredo Caldarera, e un medico dell’équipe dello stesso reparto, il dott. Augusto Ignoto. Il Sostituto Procuratore ha altresì disposto la perizia autoptica sulla salma, fondamentale per dare le prime risposte, e domani, martedì 29 dicembre, alle 11.30, negli uffici della Procura presso il Tribunale di Ragusa, in via Natalelli, conferirà l’incarico al consulente medico legale scelto per svolgere l’accertamento tecnico non ripetibile, il dott. Giuseppe Ragazzi.