Direzione I. Antimafia, sequestro vs Francesco Isca di Vita (TP)
La pericolosità sociale di ISCA emerge dal legame con Leonardo CRIMI
Trapani. "La pericolosità sociale di ISCA emerge dal legame con Leonardo CRIMI, capoclan dell’omonima famiglia mafiosa, dal quale risulta che l’imprenditore abbia ottenuto sia le risorse finanziarie per avviare ed alimentare le proprie aziende che la “copertura” mafiosa per espandersi sul mercato, imponendosi nei lucrosi affari legati alla realizzazione delle grandi opere pubbliche a danno delle imprese concorrenti alterando il corretto funzionamento del libero mercato e violando le regole della leale concorrenza", così viene descritta la figura di Isca che godeva di impunità a seguito dei suoi contattti.
C ome si e' arrivati a tale sequestro? Più collaboratori di giustizia hanno riconosciuto ISCA quale portatore degli interessi delle cosche mafiose siciliane nel contesto criminale dei piccoli centri rurali di Calatafimi (TP), Vita (TP) e Salemi (TP).
Il sequestro ha interessato 6 società operanti nel settore edile, produzione di calcestruzzo, noleggio di macchine ed attrezzature per lavori edili e quella che gestisce l’intera area parcheggio e servizi, posti nella nota località turistica del Parco Archeologico di Segesta, 17 rapporti bancari, 128 beni immobili e terreni, nonchè 27 automezzi per un valore complessivo stimato di oltre 12 milioni di euro.