Piera Mattioli, Responsabile Nazionale SMI Settore Medici Inps: 1000 senza stipendio

la novità: “La dirigenza dell’INPS ha espresso una sostanziale condivisione anche in merito alla struttura dei compensi ritenendola coerente

Piera Mattioli, Responsabile Nazionale SMI Settore Medici Inps: 1000 senza stipendio

«Siamo un migliaio di persone senza stipendio – spiega a Sanità Informazione Piera Mattioli, Responsabile Nazionale SMI Settore Medici Inps -. Abbiamo scritto anche all’Enpam, ma senza risposta, per reiterare il bonus da loro erogato per un altro mese. Molti di noi fanno parte di famiglie monoreddito e sono molto in difficoltà».

Nell foto sotto Tridico, Prediente INPS

Oggi un passo avanti col nuovo comunicato:

 “Si è tenuto un nuovo incontro presso la sede centrale dell’Inps di Roma trai vertici dell’Istituto e le OOSS rappresentative dei medici fiscali. Alla presenza del Presidente Tridico e del direttore Ammortizzatori Sociali Dottoressa Sampietro le rappresentanze sindacali hanno potuto riprendere il dialogo, dopo il precedente incontro del 3 luglio, entrando nel merito delle richieste sui compensi. La dirigenza dell’Istituto ha manifestato il proprio apprezzamento per la bozza presentata, essendo state recepite le criticità precedentemente espresse dallo stesso” ha dichiarato Piera Mattioli, Responsabile Nazionale dello SMI (Sindacato Medici Italiani) settore Medici Fiscali INPS. 
“La dirigenza dell’INPS ha espresso una sostanziale condivisione anche in merito alla struttura dei compensi ritenendola coerente, ma riservandosi di approfondire la valutazione complessiva della bozza proponendo l’invio tra circa un mese delle conseguenti richieste di modifica”. 
“Il Sindacato Medici Italiani dichiara la propria soddisfazione sull’andamento dei lavori e in particolare sulla conferma da parte dell’Istituto della volontà di pervenire in tempi brevi alla stipula di un Accordo Collettivo Nazionale che preveda le tutele più volte richieste unitamente ad una retribuzione adeguata. Sono queste le condizioni necessarie per controbilanciare le corrispondenti incompatibilità lavorative volute in maniera imprescindibile da parte dell’Inps” conclude Mattioli.