Paolo Biasci (FIMP): “per i bambini serve il tampone”
Presa di posizione del Presidente della FIMP " (Federazione Italiana Medici Pediatrici) in una intervista pubblicata da Huffingtonpost “Noi pediatri non siamo terroristi. Ma per i bambini serve il tampone".
Presa di posizione del Presidente della FIMP " (Federazione Italiana Medici Pediatrici) in una intervista pubblicata da Huffingtonpost “Noi pediatri non siamo terroristi. Ma per i bambini serve il tampone".
Per il Professor Paolo Biasci "Il tampone è necessario ma ci sono troppi ritardi nei referti" e nei bambini non è possibile distinguere i sintomi dell’influenza stagionale da quelli del Covid-19 e l’unico modo di accertare la realtà è fare il tampone e farlo tempestivamente.
“Ovviamente non parliamo di uno starnuto sporadico! La letteratura scientifica parla chiaro: anche il virus influenzale può manifestarsi con tutta una serie di sintomi che sono la febbre, la tosse, cefalea, sintomatologia gastrointestinale, mal di gola, dispnea (difficoltà respiratoria), rinorrea (scolo di muco dal naso) e congestione nasale che si possono presentare singolarmente o l’uno associato all’altro”.
Pertanto “diventa difficile, anzi impossibile -continua il Presidente della FIMP - distinguere quale tipo di infezione, soprattutto nella stagione autunnale e invernale, ha causato questi sintomi. Si rende perciò necessario il tampone”.
“Nel caso in un bambino compaiano sintomi influenzali bisogna subito rivolgersi al medico di base o al pediatra i quali effettuano immediatamente un triage telefonico e poi una televisita sul bambino” continua l’intervista del professore ”Dopo la rilevazione dei sintomi, noi dobbiamo chiedere “tempestivamente”, che vuol dire immediatamente, il test diagnostico che conosciamo e cioè il tampone”
Queste sono le disposizioni ufficiali rese note in un documento ufficiale redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e allegato il 7 di settembre al Dpcm che è uscito quel giorno e ha valore come linea guida operativa.
Il vero problema è che buona parte dei genitori non si rendono conto della vera natura del problema e giudicano “terroristi” i medici che si prendono cura dei loro figli, ma “I pediatri e i medici DEVONO chiedere il test diagnostico, non solo per la salute del bambino interessato, ma per tutta la comunità”.
A complicare tutto resta il fatto che nonostante i tamponi siano tempestivi, non lo sono altrettanto i risultati, come è stato rilevato da una breve indagine fatta in tutte le regioni dalla Fimp, che impiegano mediamente 4 o 5 giorni ad arrivare creando nel frattempo gravi disagi ai bambini e alle famiglie.
Resta da capire perché le risposte ai tamponi impieghino tempi così lunghi ad arrivare mentre recandosi in un Pronto Soccorso con la stessa sintomatologia si ha il risultato del tampone in 3-4 ore.