Fsi-Usae scrive a Draghi e Speranza: libera professione per le professioni sanitarie
FSI-USAE scrive al Presidente Draghi e al Ministro della salute, Speranza: la LIBERA PROFESSIONE va istituzionalizzata per TUTTE le PROFESSIONI SANITARIE. E' venuto il momento di stabilire l' ABOLIZIONE del VINCOLO di ESCLUSIVITÀ per TUTTE le PROFESSIONI SANITARIE di cui alla Legge 42 del 1999. Un PROVVEDIMENTO di natura TEMPORANEA avrebbe il sapore di una PRESA IN #GIRO per il personale interessato.
Dopo aver sollecitato con la comunicazione del 22 febbraio ultimo scorso una accelerazione della campagna vaccinale ed aver suggerito di avvalersi dei professionisti del Servizio Sanitario Nazionale nella macchina organizzativa messa in campo attraverso la Protezione Civile e l’Esercito italiano, aprendo loro la strada della libera professione, il sindacato ha appreso di un possibile provvedimento temporaneo di deroga al vincolo di esclusività e per i soli infermieri. Un provvedimento, cioè, parziale, assai diverso da quello che il sindacato ha richiesto ed auspicato.
A questo punto il Segretario Generale ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Mario Draghi e al Ministro della Salute l’on. Roberto Speranza per sottolineare due questioni: la prima questione quella che riguarda la temporaneità di tale provvedimento; la seconda questione per il fatto che tale provvedimento possa riguardare solo una parte delle professioni sanitarie e non tutte.
A tale proposito Adamo Bonazzi, il Segretario Generale Fsi-Usae ha dichiarato: “la libera professione va istituzionalizzata per tutte le professioni sanitarie. È del tutto evidente che è un provvedimento di natura temporanea avrebbe il sapore di una presa in giro per il personale interessato che si aspetta di avere un provvedimento che dia seguito ai decreti che risalgono al lontano 1994. La nostra organizzazione ritiene che a distanza di quasi 30 anni dai decreti dei profili professionali sia venuto il momento di stabilire l'abolizione del vincolo di esclusività per tutte le professioni sanitarie di cui alla Legge 42 del 1999 e dare pieno adempimento a quanto sancito anche nella legge. È una questione di principio: serve la parità di trattamento con le professioni sanitarie mediche che da sempre ne hanno la piena disponibilità”.