Milano: smantellato il centralino della coca

Operazione Contact center: per ordinare una dose di cocaina bastava telefonare e chiedere una birra, risultato finale cinque arresti e tre obblighi di firma

Milano: smantellato il centralino della coca
la droga via social
Milano: smantellato il centralino della coca

Operazione Contact center: per ordinare una dose di cocaina bastava telefonare e chiedere una birra. Risultato finale cinque arresti e tre obblighi di firma

Quello smantellato dalla Polizia di Stato nella mattinata di venerdì era un vero e proprio call center della cocaina: bastava inviare un messaggio WhatsApp in cui si chiedeva “una birra” e subito arrivava la polvere bianca.

Al termine di una lunga attività di indagine sono stati arrestate cinque persone, due in carcere e tre ai domiciliari e tre obblighi di dimora con divieto di uscire nelle ore notturne a carico di sette cittadini albanesi e una cittadina marocchina. 

La zona di distribuzione della coca era lungo la via Paolo Sarpi, via Cenisio, piazza Gerusalemme e piazzale Costantino Nigra, nella zona Ovest della città.

A capo dell’organizzazione c’era un albanese conosciuto come “Tony, che gestiva il traffico con la sua compagna servendosi di diversi cavalli, non partecipando alla distribuzione vera e propria se non in particolari situazioni.

La procedura era semplice: bastava inviare un messaggio via WhatsApp richiedendo una birra e, a qualunque ora, specialmente la sera  e la notte, arrivava la dose richiesta.

Nei messaggi venivano usate espressioni come “una birra”, “voglio bere una cosa”, “siamo in due/tre”, o in altri casi “ci sei?” e la “comanda” veniva subito eseguita utilizzando biciclette, taxi, auto rubate oppure semplicemente a piedi.

L’indagine era partita nello scorso mese di maggio quando un “cavallo” era stato preso a Milano in viale Gran San Bernardo mentre cedeva una dose di cocaina a un acquirente e, durante la successiva. perquisizione a casa sua sono state trovate altre 24 dosi di coca già pronte per la consegna.

Nel corso dell’indagine sono state documentate con foto e video oltre una quarantina di transazioni tra spacciatori e clienti.