Milano, ristoratori pronti a bloccare la città
“Siamo allo stremo" – dice ancora Tremiterra
“Chiediamo o le riaperture a norma oppure ristori adeguati alle nostre esigenze” spiega all’AGI Paolo Polli, uno dei presenti, che fornisce numeri da brivido: “Stiamo fallendo tutti, già il 20% per cento ha chiuso, entro un mese arriveremo al 50% delle chiusure delle partita Iva in città. E’ una situazione inconcepibile e se le cose non cambiano penseremo a forme di protesta ancora più decise”.
La protesta è concreta e d'altra parte chi ha investito tutto vita, soldi e famiglia nell'attività, nel giro di pochi mesi ci sarà il fallimento.
Chi paga?
“Siamo allo stremo – dice ancora Tremiterra mentre i manifestanti gridano ‘Libertà, libertà’ – paghiamo gli affitti e nessuno ci aiuta, tranne il ridicolo credito d’imposta che poi sono tasse. Non vogliamo fallire per colpa dello Stato. Se vogliamo copiare la Germania, allora ci devono dare l’80% di quello che abbiamo perso perché i danni economici sono incalcolabili. Abbiamo dipendenti che ancora non hanno ricevuto la cassa integrazione. L’asporto? Ridicolo perché il 35% finisce alle multinazionali che fanno le consegne. Avrei aderito molto volentieri all’iniziativa ‘Io apro’ ma non ha senso in zona rossa perché i clienti hanno paura e non vengono, cosa che farebbero in zona arancione”. (AGI)