Milano, falsi matrimoni per permessi di soggiorno
Falsi matrimoni
Favorivano l’immigrazione clandestina organizzando matrimoni fittizi e falsi esami di conoscenza della lingua italiana: 5 persone sono finite in manette mentre 78 persone sono state indagate dagli uomini della Squadra mobile di Milano. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nei confronti di cittadini stranieri, prevalentemente nordafricani, titolari di CAF o centri disbrigo pratiche per stranieri.
Gli indagati sono responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, induzione al falso ideologico in atti pubblici, corruzione e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, dietro compenso di denaro.
Coordinate dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Milano, le indagini hanno preso il via dalle dichiarazioni di una giovane donna costretta a contrarre matrimonio con un cittadino egiziano per permettere a quest’ultimo, di conseguire il permesso di soggiorno.
Attraverso le intercettazioni e i servizi di osservazione, gli investigatori hanno accertato l’esistenza di una rete di persone, perlopiù straniere e ben integrate socialmente, specializzata in traffici e commerci di varia natura, spesso illeciti come il disbrigo di pratiche al fine di eludere la normativa sull’immigrazione, per connazionali richiedenti asilo e per ricongiungimenti familiari.
I titolari dei centri per stranieri sono, inoltre, risultati in contatto con commercialisti, esperti in materia tributaria e prestanome titolari di finte attività commerciali, in grado di falsificare CUD, assunzioni di dipendenti e relative buste paga, permettendo così, il conseguimento dei documenti.
Le pratiche ben elaborate e basate sulla falsa documentazione inducevano in errore gli impiegati della prefettura di Milano che rilasciavano il nulla osta.
Inoltre, le indagini hanno messo in luce la sistematica irregolarità nel rilascio della certificazione A/2, ottenuta dopo il superamento di uno specifico test di lingua italiana e requisito indispensabile per il conseguimento della carta di soggiorno.
Per ottenere la carta di soggiorno, infatti, è necessaria l’attestazione della conoscenza dell’italiano denominata “Celi” (Certificato di lingua italiana) livello A2.
L’emissione del permesso di soggiorno di lunga durata è, pertanto, subordinato al possesso di tali requisiti che devono essere attestati dal certificato che viene rilasciato da enti riconosciuti dal ministero degli Affari Esteri o da quello dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca.
In Italia sono soltanto quattro: Università degli studi di Roma, Università per stranieri di Perugia, Università per stranieri di Siena e Università per stranieri di Reggio Calabria “Dante Alighieri”.
Dalle indagini è emersa la complicità tra i titolari di agenzie e i responsabili di scuole accreditate con le Università e abilitate ad effettuare presso i loro centri l’esame di italiano.
Pagando una somma pari a 500 euro, l’esame avveniva senza intoppi, con le soluzioni già formulate comprensive di un errore per non destare sospetti sulla commissione ma spesso il candidato non conosceva affatto l’italiano.
Olivia Petillo