Maurizio Compagnone: Il governo sloveno impone pensionamento forzato
Pensionamento forzato con il settimo pacchetto (PKP7) anti Covid. I sindacati sul piede di guerra
Maurizio Compagnone - Il governo sloveno impone il pensionamento forzato con il settimo
pacchetto (PKP7) anti Covid. I sindacati sul piede di guerra
Il pacchetto votato fa decadere la tutela dei lavorati nel privato, le aziende avranno la facoltà di imporre per decreto, il licenziamento per raggiunti limiti di età. I sindacati sono scesi sul piede di guerra, ritengono la decisione del governo discriminatorio e anticostituzionale. La normativa dà la possibilità al datore del lavoro di interrompere il rapporto di lavoro del dipendente anche con solo 15 anni di contributi.
Una legge che renderà precari molti lavoratori che saranno costretti a vivere con una pensione minima e che a lungo andare provocherà un buco nelle Casse della Previdenza. Il
Governo al contrario lo vede come una opportunità per i giovani in cerca di occupazione. La
misura del PKP7 anti Covid approvato al Governo, conferma il provvedimento sul pensionamento forzato
. Il Sindacato ha fatto sentire la sua voce attraverso una risposta al governo. Nel comunicato
si sottolinea che senza un dialogo sociale all’interno del FSE “Consiglio economico e sociale” si creeranno danno irreparabili alla Cassa di Previdenza. I sindacati chiedono al governo le immediate dimissioni del ministro del lavoro Janez Cigler Kralj. Il m inisttro è accusato di abuso della legislazione di intervento e della procedura legislativa urgente, compreso il divieto del referendum, per interventi permanenti nella legislazione sistemica in modo incostituzionale e del tutto non professionale, ora la risposta la daranno i lavoratori riuniti in riunioni sindacali nei vari consigli di fabbrica che in queste ore le Confederazioni Sindacali sanno tenendo con i loro delegati.
I Sindacati sottolinenano il rischio che la manovra di Governo può creare a lungo termine nelle Casse dello Stato. In poco tempo ci sarà un aumento spropositato di pensionati che porteranno un valore aggiunto al Fondo Pensione di 245 milioni di Euro. Un cambiamento draconiano nel diritto del lavoro. Con la nuova norma la Slovenia avrà il più basso livello di occupazione tra i lavoratori anziani. I sindacati disconoscono le tesi del ministro sull’ocupabilità giovanile, carte alla mano dimostrano che non ci sarà nessuna occupabilità, al contrario, ci sarà maggior profitto per le imprese, che otterranno la stessa produzione con meno forza lavoro. Mi rende difficile capire tanta superficialità nel Governo, sarà normale che ci sarà un esaurimento di posti di lavoro esistenti in quanto i datori di lavoro assegneranno ai restanti il lavoro e le mansioni di quei lavoratori che saranno costretti a ritirarsi, a questo punto vorrei capire quale è l’opportunità che si apre per i giovani.
Maurizio Compagnone
Opinionista
Allegata lettera di risposta della Confederazione sindacale al Governo