L’Università dell’Insubria disegna la città del futuro con il contributo degli Emblematici Maggiori
C’è anche l’Università dell’Insubria tra i vincitori del bando Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo. Il progetto «Urban regeneration in via Valleggio» proposto dall’ateneo è tra i quattro selezionati per la provincia di Como: una grande e innovativa piazza del sapere sorgerà al centro della zona che accoglie il Polo scientifico dell’Insubria e che è oggi percepita come periferica. Il contributo in arrivo è di 1,9 milioni di euro: 900mila euro da Fondazione Cariplo e 1 milione da Regione Lombardia. Il valore del progetto presentato, che sarà sostenuto anche con fondi dell’ateneo, è di 3 milioni e 400mila euro per tre anni di lavori, in parte già avviati.
«La soddisfazione è grande e meritata – commenta il rettore Angelo Tagliabue – : abbiamo lavorato alla realizzazione di un sogno urbano, abbiamo immaginato un luogo dove l’università e il territorio possano essere davvero in dialogo. È un progetto ambizioso, che sa valorizzare il passato e nel contempo cogliere con decisione le sfide del futuro».
Così il prorettore vicario Stefano Serra Capizzano: «È un ottimo risultato, che testimonia un eccellente lavoro di squadra: si tratta di un rilancio dell’area a beneficio della comunità accademica e del territorio nel suo complesso, frutto di una alleanza con gli enti locali sempre più stretta e fruttuosa».
L’Università dell’Insubria aveva presentato una proposta anche per Varese, altra provincia interessata dal bando Emblematici Maggiori: il restauro della chiesa sconsacrata del Collegio Sant’Ambrogio, da rendere disponibile alla città come spazio di incontro e cultura. Il progetto non è stato selezionato ma resta disponibile nell’ambito della rivalutazione generale di piazza Repubblica.
I DETTAGLI DI «URBAN REGENERATION»: LA RINASCITA DI UN QUARTIERE
Il titolo tecnico del progetto è «L’Università dell’Insubria per il territorio: riqualificazione del Polo scientifico di Como»: è stato elaborato internamente all’ateneo dall’Area Infrastrutture e logistica, con la supervisione dei professori Domenico Cavallo e Michela Prest. L’idea di base è rendere l’Insubria protagonista della rinascita di un quartiere dalle grandi potenzialità come quello che si estende tra via Valleggio e via Castelnuovo. La strategia è l’Urban regeneration: oltre al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare, sia pubblico che privato, sono previsti interventi di natura culturale e sociale, economica e ambientale, con il fine di migliorare la qualità della vita.
L’attuale Polo scientifico diventerà un campus della cultura sviluppato intorno a una piazza centrale sulla quale si affaccerà il sapere: quello universitario, quello del Setificio in parte confinante con l’ateneo e infine quello del Museo della Seta, gioiello turistico e culturale della città.
Il Polo scientifico è attualmente sede di tutte le attività del Disat, il Dipartimento di Scienza e alta tecnologia diretto dal professor Umberto Piarulli, e accoglie i corsi di Chimica, Fisica, Informatica, Matematica, Scienze ambientali e Mediazione linguistica: una cittadella frequentata da circa mille studenti e 70 professori e ricercatori.
La Urban regeneration è suddivisa in quattro lotti di lavori, uno dei quali in parte già realizzato. Si tratta del parcheggio a raso con 103 posti auto riservato gratuitamente al personale e al pubblico delle iniziative:è stato aperto a gennaio e ora, grazie agli Emblematici, sarà possibile completarlo con la copertura di pannelli fotovoltaici per ridurre l’impatto energetico e con cinque posti dedicati al car-sharing e uno per ricaricare le auto elettriche.
Il cuore reale e ideale del progetto è quello che riguarda la piazza interna di via Valleggio che apre alla città: vi saranno realizzati due spazi per gli studenti e un bar, oltre a un nuovo ingresso al Museo della Seta. La piazza sarà meglio collegata anche con l’aula magna di via Castelnuovo, di cui è prevista la riqualificazione: di proprietà del Comune di Como e in passato data in concessione al Politecnico, con i suoi 480 posti è il secondo luogo più capiente della città dopo il Teatro Sociale. L’ultimo lotto di lavori prevede il recupero di spazi per aule didattiche in via Castelnuovo.