ISTAT non inserisce i dati per gli autoveicoli, rimorchi, vedi Codice della Strada
L’ISTAT registra i deceduti entro 30 giorni dal sinistro pertanto basterà una lieve oscillazione dell’1% sui 318.961 feriti registrati e per il 2003 ritorneremo a registrare oltre 9.000 morti
Ancora oggi, ISTAT non inserisce i dati per gli autoveicoli, rimorchi, veicoli speciali eccetera, come previsto nel Codice della Strada e, soprattutto non inserisce i dati degli incidenti registrati:
- dall’ANIA e che riguardano le dinamiche di un sinistro-il tipo di veicolo coinvolto con la verifica se aveva segnalazioni per difetti-la rilevazione dei fattori che hanno concorso al sinistro quali la strada priva di manutenzione-la segnaletica stradale in violazione di legge-la poca visibilità-la non revisione del veicolo-i pneumatici non a norma, i guarda rail inutili se non addirittura micidiali per i motociclisti, eccetera,
- dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute per la registrazione dei pronto soccorso-ricoveri-decessi-attribuzioni di invalidità a seguito di incidenti stradali,
- degli organi accertatori che intervengono sugli incidenti stradali,
- delle anagrafi comunali riguardo ai decessi,
- delle Prefetture, INPS e INAIL riguardo alla registrazione delle invalidità attribuite a seguito di incidenti stradali.
Questo lo ripetiamo da anni perché impedisce una corretta visione al Governo e ai parlamentari di turno per interventi veramente efficaci come abbiamo da anni vanamente rappresentato.
Tali inadeguatezze fecero sì che i SISS (Saloni Internazionali per la Sicurezza Stradale) chiusero dopo alcune edizioni perché in dette sedi, proprio sui dati, ci fu lo scontro tra i rappresentanti di ACI, ANIA, ISTITUTO SUPERIORE SANITÀ, ISTAT. Infatti, anche sulla rivista inCAMPER numero 99 (www.incamper.org codice accesso 67-3) inerente la seconda edizione del SISS, pubblicammo un Dossier e a pagina 101 scrivevo ed ancora valido oggi: Incidenti, morti e feriti: nel 2003 la guerra è stata persa ancora una volta ed il dato fornito all’ISTAT è fuorviante. L’ISTAT registra i deceduti entro 30 giorni dal sinistro pertanto basterà una lieve oscillazione dell’1% sui 318.961 feriti registrati e per il 2003 ritorneremo a registrare oltre 9.000 morti: quasi gli stessi registrati nel 2002 dall’Istituto Superiore della Sanità. Registrando una media di 24 morti al giorno è chiaro a tutti che siamo in mezzo ad una GUERRA e per salvare anche una vita è necessario che tutti contribuiscano affinché la sicurezza stradale passi dalla condivisibilità alla condivisione attiva. Si tratta di agire ogni giorno per una corretta e completa informazione. Nonostante il punto fatto nel 2003 al 1° Salone Internazionale della Sicurezza Stradale, abbiamo rilevato che al 2° Salone Internazionale della Sicurezza Stradale 2004 era assente l’Istituto Superiore della Sanità mentre ACI, ISTAT, ANIA, Ministero degli Interni, Ministero della Difesa e Comuni seguitano a fornire dati tra loro NON OMOGENEI e/o non li forniscono affatto. Un morto ogni ora in Italia è una guerra con costi affettivi enormi e con costi economici superiori a due finanziarie pertanto è vitale avere una INTELLIGENCE, avere informazioni in tempo reale per decidere dove e come concentrare le azioni e vincere questa maledetta GUERRA CIVILE.
Come vedi anche nell’allegato, anche se prendiamo per complessivi i 3.173 morti e i 241.384 feriti registrati dall’ISTAT nel 2019 evidenziano a tutti che la nazione ha subito danni superiori a quelli subito dagli USA con l’abbattimento delle torri gemelle e che fecero scatenare la guerra in molte parti del mondo.
Una guerra che subiamo e che i Governi di turno la combattono a colpi di pubblicità progresso e colpevolizzazioni ai guidatori, invece di provvedere per prima cosa a emanare subito un provvedimento che obblighi i soggetti sopra indicati a fornire in modo corretto e giornaliero i flussi informatizzati all’ISTAT sugli incidenti stradali al fine di comprendere, come si fa sugli incidenti sul lavoro, se il colpevole è il veicolo difettoso e/o la strada malprogettata-priva di manutenzione e/o il guidatore. Solo disponendo di detti dati si possono rappresentare azioni efficaci a ridurre drasticamente gli incidenti stradali, evitando lutti e sofferenze a centinaia di migliaia di famiglie nonché la perdita economica di milioni di euro alla nazione: una cifra che si avvicina a una manovra finanziaria.
A leggervi e cordiali saluti.
Pier Luigi Ciolli, addetto al settore tecnico-giuridico della Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti