I democratici americani hanno istigato il terrorismo islamico interno
Stati Uniti, terrorismo, FBI, DNI
Negli USA si è guardato più al pericolo che veniva da fuori, piuttosto che avere una visione più ravvicinata. Nelle scritture sacre islamiche il radicalismo, basta approfondire gli studi, è reale come imperativo teologico. Nessuna delle Agenzie americane si è preoccupata di monitorare le numerose comunità islamiche presenti sul territorio, i radicalismi nelle famiglie e nelle moschee. La Federal Bureau of Intelligence (FBI), ha cercato di correre ai ripari dopo aver avuto certezza del pericolo dall'interno. Prima erano affetti da diplopia?
Finalmente l'FBI ha capito che il terrorismo non è più una minaccia importata dai paesi del Medio Oriente. Esso nasce e prolifica tra le nuove generazioni arabo-americane e si fonde con i gruppi insurrezionalisti americani. L'attuale Amministrazione americana, dopo aver ricevuto il report dell'FBI, ha sollecitato un coordinamento tra l'FBI e il
Dipartimento di Sicurezza Nazionale (DNI), per elaborare un rapporto completo sul pericolo terroristico interno. La commissione che dovrà analizzare il documento sarà presieduta dall'ex direttore dell'antiterrorismo Joshua Geltzer, che sarà affiancato da funzionari dell'FBI e del DNI.
È stata allestita una task force per monitorare i movimenti di alcuni estremisti sospetti. In particolare le indagini si sono focalizzate su eventuali minacce a siti sensibili, tra i più importanti, White House, le sedi del Congresso americano, i principali Hub, le condotte del gas, gli impianti nucleari, i pozzi petroliferi, le basi della USNavy,
Wall Street e le sedi delle principali banche di affari. Al momento lo stato di pericolo negli Stati Uniti è al livello Defcon 3 (rischio elevato) pronta a passare a Defcon 2 (rischio molto elevato) se il pericolo diventa imminente. Gli Stati Uniti devono proteggersi non solo dal terrorismo internazionale, ma anche da quello al suo interno. Gli Stati Uniti non sono nuovi a storie di terrorismo domestico. Già, nel 1980 fu approntata la
prima task force dopo gli attentati di New York, Chicago e Washington, ma allora non si conosceva il pericolo del terrorismo islamico. Voglio puntualizzare che il terrorismo domestico è stato da sempre incoraggiato dai governi democratici per un solo scopo, garantirsi la continuità del potere. Non posso essere smentito, i governi democratici, ci hanno presentato una nuova visione di come esportare la democrazia, non con la diplomazia ma con i bombardamenti e il dissolvimento degli Stati sovrani. Gli esempi sono tanti, Iraq, Libia, Siria, Afghanistan, ecc ecc. Poi come sono soliti fare, la patata bollente la lasciano agli alleati. La continua destabilizzazione nel mondo ha provocato un odio profondo verso il mondo occidentale e ancora oggi il Vecchio Continente ne paga le conseguenze. Questo è il vero volto dei democratici, un nome che non rispecchia il loro DNA. Anni di governi di sinistra, Clinton, Obama ha provocato ferite insanabili. Anche i gruppi terroristici interni che spaventano l'intelligence sono frutto della loro politica scellerata, Clinton è responsabile della dissoluzione della Jugoslavia e Obama della distruzione del Maghreb. Affermare come sento dalla nuova Amministrazione che il pericolo viene dai "suprematisti bianchi", è profondamente falsificato, ma capisco perché. Se ammettessero del pericolo interno dell'Islam, indirettamente significa riconoscere gli errori fatti e perpetrati nei due mandati, Clinton e Obama, in politica estera. Non voglio con questo ammettere che non ci siano violenze razziali, ma la proporzione è fortemente sbilanciata sul terrorismo islamico. I movimenti nati in America spontaneamente fanno tanto paura ai democratici, perché legittimano quei diritti e la libertà che i democratici vogliono sopprimere. Fino ad ora faceva comodo ai governi di sinistra, avere una forza di contrapposizione come il radicalismo islamico. Trump ha lottato contro queste forze del male, radicate durante le presidenze di Clinton e Obama, tanto da essere, oggi, un pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti
Maurizio Compagnone