Genova. Non dimentica il G8 violenze e torture della Diaz e della caserma di Bolzaneto
Genova. 20 anni dopo il G8 non si dimentica violenze e torture della Diaz e della caserma di Bolzaneto
Genova. Non dimentica il G8 violenze e torture della Diaz e della caserma di Bolzaneto
Genova 19 Luglio, ieri padre Alex Zanotelli fondatore di Libera, durante il convegno tenutosi a Palazzzo Ducale a Genova, è intervenuto per ricordare a distanza di vent'anni il G8, ed i disastrosi accadimenti.
Padre Zanotelli in presenza di 200 ragazzi, si è espresso così in ricordo di quel periodo : "vorrei davvero che fosse fatta finalmente giustizia su Genova. Non è mai stata fatta, ancora".
Al convegno sono interventuti anche cinque relatori tra cui : Don Luigi Ciotti, Padre Zanotelli, e Vittorio Agnoletto, l'ex portavoce del Social Forum.
Don Luigi Ciotti ha aggiunto : "Quel movimento di allora ha bisogno di esserci ancora oggi.
E' necessario. Non possiamo tacere, non possiamo stare inerti.
Dobbiamo far sentire la nostra voce, costi quel che costi.
Senza generalizzazione, sempre in una dimensione di non violenza ma di grande progetto e proposta".
Agnoletto ha voluto rimarcare il motivo della conferenza : "Credo che qualsiasi persona in buona fede possa riconoscere che noi, allora, avevamo ragione.
Siamo tornati a Genova per dire "voi, il 12% che possedete l'85% della ricchezza del mondo siete la malattia. Noi, 7 mld 800 mln di persone siamo la cura: la cura del pianeta, delle specie, di ogni singolo uomo e donna.
Allora lanciavamo un allarme: dicevamo 'attenzione perché il mondo sta correndo verso il disastro'. abbiamo avuto tsunami e alluvioni e migliaia di morti. Allora dicevamo: un altro mondo è necessario.
Oggi siamo obbligati a dire un altro mondo è urgentemente necessario".
In conclusione vent'anni dopo c'è la volontà di ricordare quel che è successo al G8 di Genova, e che ci sia giustizia e verità per tutti quei ragazzi martoriati dalle manganellate, dai calci dei poliziotti della Diaz, che hanno dato adito a vessazioni, ed alla privazione della libertà e della dignità, della caserma di Bolzaneto.
Non bisogna dimenticare cosa accadde vent'anni fa sotto i portici di corso Gastaldi, durante il G8, dove i manifestanti ed i giornalisti, venivano feriti e soccorsi dai medici volontari, a causa delle scorrerie ad opera dei militari, che colpivano a caso infierendo su anziani, passanti, e ragazzi.
E nel frattempo piazza Alimonda si scorgeva il corpo di Carlo Giuliani, 23enne, steso a terra in un mare di sangue, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da una recluta delle forze dell'ordine, rimasta intrappolata in una Jeep assediata dai manifestanti inferociti.
Le violenze e le torture della Diaz e nella caserma di Bolzaneto (GE), niente dev'essere dimenticato.