FSI-USAE Sicilia, chiede incontro e dialogo al Presidente Musumeci

Le pratiche dialogiche sono un approccio, un atteggiamento, un modo di vedere, che si basano sul riconoscere e sul rispettare le diversità dell’altro e sull’andarle incontro

FSI-USAE Sicilia,  chiede incontro e dialogo al Presidente Musumeci

Richiesta misure e provvedimenti legislativi per affrontare l’emergenza COVID-19, assunzioni nel SSR, tutela del rischio in cui versa il personale sanitario, misure per l’economia siciliana, relazioni sindacali. Richiesta d’incontro urgente.

 

Ill.mo Presidente, con riferimento alla nota N. 4060/06/2020 FSI-USAE Sicilia del 17/10/2020, premesso che è buona regola generale e cosmopolita il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, da qui le richieste d’incontro, la presente per esprimere forte preoccupazione per la risalita dei contagi da Covid-19 e per il crescente numero di focolai all'interno delle strutture sanitarie pubbliche e private, e della pubblica amministrazione della nostra regione. Bisogna agire subito, con tempestività e urgenza.

Le relazioni sindacali vanno viste come “luoghi di incontro” al fine di superare i potenziali conflitti nell’interesse primario di garantire una maggiore efficienza sui posti di lavoro, migliorando, nel contempo, la qualità delle condizioni nei luoghi di lavoro e la qualità di vita dei cittadini. Le rappresentanze sindacali sono da sempre portatrici di interessi collettivi e tale concetto ci conduce ad una nuova concezione delle politiche di gestione delle risorse umane della regione, oggi, il più delle volte troppo organizzate sugli aspetti burocratici e di elaborazione di dati, ma che necessitano, sia sull’aspetto delle relazioni sindacali ma anche e soprattutto su metodi e tecniche gestionali, di mirare a promuovere il valore e lo sviluppo delle risorse umane.

 Le relazioni sindacali, assumono una primaria importanza negli accordi, sia che siano di natura contrattuale che di natura concertativa e consultiva, al fine di tendere sempre, per superare conflitti e tensioni di carattere sindacale e lavorativo. La nostra Organizzazione Sindacale, è fonte di segnalazioni, proposte e soluzioni, attenta alle esigenze dei Lavoratori e dei cittadini. Prevenzione, liste d'attesa, assunzioni, gestione delle case di riposo e personale sanitario sono solo alcuni temi che vorremo affrontare.

La FSI-USAE Sicilia propone di impostare un metodo per aprire un percorso di confronto sul quale calendarizzare i temi dell'emergenza. Il percorso ci aiuterà a lavorare meglio. Il sindacato apporta contributi e istanze del territorio, necessari ad intraprendere misure e interventi volti a garantire la salute dei Lavoratori e dei cittadini, vedasi soprattutto nella necessità di incrementare le terapie intensive o nelle manovre per trovare degli spazi nei quali dare risposte alla crescita della curva dei contagi.

Oggi servono ulteriori posti letto per i ricoveri e serve intensificare l'attività di sorveglianza nel personale sanitario perché la pandemia si presenta con condizioni diverse rispetto alla prima fase, legata anche alla stagionalità, con l'inverno alle porte, con una maggiore velocità di contagio del virus, la forte presenza di asintomatici, le difficoltà di tracciamento con un contagio che maggiormente si sviluppa in ambito familiare. E’ di primaria importanza attivare un metodo di confronto con le Organizzazioni Sindacali calendarizzando gli incontri sull'emergenza pandemica.

Le pratiche dialogiche sono un approccio, un atteggiamento, un modo di vedere, che si basano sul riconoscere e sul rispettare le diversità dell’altro e sull’andarle incontro, pertanto in primis chiediamo incontri periodici nel tempo ravvicinati. Le relazioni sindacali sono un “luogo di produzione”, che nasce e si alimenta dai continui incontri, discussioni e accordi con le organizzazioni sindacali. Nel rammentare che la scrivente Organizzazione Sindacale a livello nazionale, ha già chiesto, a Governo e Parlamento, siano introdotte le seguenti misure:

 

Ø  La quintuplicazione delle risorse previste dall’art.1 del  Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”  (l’attuale stanziamento di una quota media di circa 240 Euro una tantum pro capite è infatti insufficiente a coprire anche le sole ore di straordinario prodotte nei primi giorni di emergenza);

 

Ø  Immediata abolizione dell'art 7 del D.L. 14 del 2020 che abolisce la quarantena per il personale sanitario impegnato nelle attività assistenziali in assenza di sintomi conclamati;

 

Ø  Inserimento dell’infezione da COVID-19 fra le cause di infortunio sul lavoro e di malattia professionale per tutti gli operatori del comparto sanità;

 

Ø  La revisione ed il finanziamento per legge dell’indennità di malattie infettive che deve essere estesa a tutto il personale impegnato nelle attività COVID-19;

 

Ø  Inserimento di una norma che obblighi gli enti alla riserva di disponibilità di D.P.I. in misura adeguata alle necessità e tale da consentire al personale sanitario di svestirsi e cambiarsi per adempiere ai propri bisogni fisici e personali;

 

Ø  inserimento di una norma che preveda la sanificazione di tutti gli ambienti Aziendali delle aziende sanitarie tale da consentire al personale di lavorare in sicurezza e con più tranquillità;

 

Ø  inserimento di una norma che preveda un programma più rigido in termini di misure di prevenzione e la costante pulizia dei locali e degli uffici degli ospedali e dei presidi sanitari;

 

Ø  Il divieto di introdurre deroghe agli orari di riposo fra un turno e l’altro per i  lavoratori;

 

Ø  Inserimento nel D.lgs. 165/2001 e sue modificazioni dell’area quadri come area base per l’inquadramento iniziale delle professioni sanitarie di cui alla Legge 42 del 1999.

 

Chiede

 

Ø  che siano messi in atto interventi immediati per mettere in sicurezza le strutture e per garantire la presenza di personale adeguatamente formato;

 

Ø  attuare piani di collocamento dei pazienti positivi asintomatici o con lievi sintomi al virus per essere trasferiti in strutture idonee per non occupare quelle ospedaliere;

 

Ø  sistemi più efficaci di monitoraggio e controllo delle strutture;

 

Ø  di procedere immediatamente all’assunzione di personale sanitario medico e non medico con contratti pubblici a tempo con una durata triennale che prevedano un futuro per i giovani. Proroga delle graduatorie in scadenza e la riattivazione, di quelle già scadute ma non esaurite, anche avvantaggiandosi dei recenti aumenti dei tetti di spesa per il personale previsti dalle leggi nazionali. Sollecitare le aziende capofila ad espletare le graduatorie di mobilità e concorso già espletate e di procedere a nuovi bandi di concorso;

 

Ø  che vengano rettificate le generiche disposizioni contenute nelle note sulla sorveglianza. E’ corretto e si chiede con forza che il personale sanitario esposto venga sottoposto a tampone molecolare e non al test rapido, quest’ultimo più opportuno per i non sanitari. Questa misura, oltre a costituire una tutela per il personale sanitario è rilevante anche per i soggetti che vengono a contatto con il personale stesso. Il personale sanitario deve essere messo nelle condizioni di portare avanti il proprio lavoro in sicurezza e non diventare esso stesso causa della propagazione del contagio;

 

Ø  che per ogni operatore positivo sia obbligatoriamente aperta una pratica per infortunio sul lavoro, secondo quanto previsto dalle note INAIL e di prevedere il rientro di ogni operatore nel luogo di lavoro, solo dopo due tamponi negativi;

 

Ø  un provvedimento d’urgenza che preveda assunzioni straordinarie. La FSI-USAE lo denuncia da anni con sit-in e proteste, in Sicilia mancano 3.500 infermieri, 1.600 medici, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio e di radiologia, ostetriche, educatori professionali, psicologi, oggi indispensabili per sostenere cittadini sconfortati e senza lavoro;

 

Ø  assumere infermieri, giovani ed entusiasti, per valorizzarli appieno come fa il resto d’Europa permettendo rapidamente l’ingresso di 700 nuove figure che si accingono a raggiungere il traguardo della laurea con la sessione del prossimo mese di novembre nelle università siciliane, negli ospedali siciliani, da inserire a supporto di medici e infermieri per affrontare l’enorme mole di lavoro, nella certezza che sapranno svolgere con competenza, impegno e dedizione la loro attività. Inoltre infermieri pediatrici, quest’ultimi indispensabili per l’assistenza nei reparti di unità di terapia intensiva neonatale, neonatologia e pediatria;

 

Ø  la proroga di tutti i contratti a tempo determinato con scadenza per altri 36 mesi per coprire il processo pandemico Covid 19 in attesa dell'arrivo del vaccino, fermo restandocome sopra esposto, il proseguito e il rispetto delle graduatorie vigenti e in fase di espletamento delle procedure di mobilità e concorsi già espletate;

 

Ø  Di non assumere con contratti in libera professione e Co.co.co. che non hanno tutele assicurative e previdenziali;

 

Oltre alle assunzioni, servono anche meccanismi di premialità: ci sono operatori sanitari che hanno sforato tutti i limiti relativi all’orario di lavoro e questo impegno va premiato, da anni denunciamo che le retribuzioni non sono proporzionate rispetto all’abnegazione, all’ impegno e al rischio che incorrono, oggi è un rischio che non ha precedenti e ancora allo stress psichico e fisico che stanno affrontando. Siamo stanchi delle liti tra governo, regioni e comuni, hanno innescato un durissimo rimpallo di responsabilità. Il taglio del personale per anni è stato un “bancomat”, usato dalle regioni per recuperare le risorse che lo Stato non trasferiva più. Urge pertanto coesione e responsabilità per trasmettere segnali di serenità, affrontare la pandemia, salvaguardare la salute dei pazienti covid e non covid. Oggi c'è già un governo nazionale privo di soluzioni che aumenta tensioni sociali soprattutto nelle aree più povere del Paese, sottraendo la serenità degli italiani, commettendo l’errore di dividere e far scontrare i cittadini, se prima viene “l’economia o prima la salute”. Differentemente ad altri paesi, tra cui la Cina, dove ha origine la pandemia, che ha affrontato salute ed economia attribuendogli pari importanza, oggi i cinesi non usano più la mascherina e dalla fine del lockdown ad oggi la Cina ha anche chiuso con + 2 % di PIL. E’ per questo motivo che Vi chiediamo di assumere tutte le opportune azioni e di adottare tutti i necessari provvedimenti legislativi affinché venga riconosciuto il carattere assolutamente eccezionale del rischio e del disagio lavorativo in cui versa il personale che opera nelle strutture sanitarie e commerciali. La FSI-USAE esige che queste misure vengano rispettate scrupolosamente. Una risposta è dovuta e urgente. Una mancata risposta a questo appello non potrà passare in un inosservato silenzio. Confidando e consapevoli dell'atteggiamento altamente responsabile e collaborativo sin qui tenuto dalla scrivente, chiediamo l’immediata convocazione e ci riserviamo eventuali azioni a tutela dei Lavoratori e dei cittadini. La FSI-USAE vuole fare la propria parte per far ripartire la Sicilia.

 

Distinti Saluti.

 

I componenti della Segreteria Regionale

                        Renzo Spada

Salvatore Ballacchino

Pier Paolo Di Marco

Maurizio Cirignotta

Salvatore Di Natale

Salvatore Bracchitta

                                                  

 Il Segretario Regionale

                                                                                                           F.to Coniglio Calogero