Rosario Livatino sarà dichiarato beato ad Agrigento
nel 1993, in quel luogo e in quel caldo, Giovanni Paolo II lanciava una delle sue invettive più dure e più famose. Quella contro i mafiosi.
Rosario Livatino, uno dei nostri eroi da omaggiare e non dimenticare . Le date, la Chiesa difficilmente le sceglie a caso, e il 9 maggio è anche il giorno di un altro evento nella valle dei templi di Agrigento: nel 1993, in quel luogo e in quel caldo, Giovanni Paolo II lanciava una delle sue invettive più dure e più famose. Quella contro i mafiosi.
"Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio" esclamò con la foga di un Fra' Cristoforo di fronte a quello sciagurato di Don Rodrigo, "Nel nome di Cristo, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio". (AGI).
E' una risposta molto importante, un segnale ai mafiosi che spesso cercano di utilizzare simboli religiosi a loro modo, per fare accrescere il loro potere.
Un'analisi importante quella dei documenti ecclesiastici, "era ritenuto inavvicinabile, irriducibile a tentativi di corruzione proprio a motivo del suo essere cattolico praticante". Un terzo elemento particolarmente caro a Bergoglio: il rifiuto della corruzione.
Wojtyla aveva incontrato i due genitori del piccolo giudice. La madre non ebbe la forza di dire nulla, tanta era l'offesa che riviveva; il padre ripeteva "ce l'hanno ammazzato".