Energia, petizione #staccalabolletta su seconde case e negozi chiusi
I consumatori scrivono ai gruppi parlamentari per sostenere proposta di legge per sospendere bollette su seconde case e negozi chiusi.
Con un appello inviato oggi a tutti i gruppi parlamentari i consumatori chiedono al mondo politico di attivarsi per sostenere una proposta di legge volta a consentire la sospensione a tempo determinato delle forniture di luce e gas per seconde case, case disabitate e negozi chiusi.
A presentarlo Consumerismo No profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, che ha lanciato la petizione #STACCALABOLLETTA con una raccolta firme che ha registrato numerose adesioni da parte di cittadini ed esercenti.
“In pochi giorni la petizione ha raccolto 1.800 adesioni, a dimostrazione di come il problema delle bollette energetiche sia particolarmente sentito in questo momento di difficoltà per il paese – spiega il presidente Luigi Gabriele - I cittadini sono costretti a pagare le bollette energetiche sulle seconde case o su immobili disabitati, anche in assenza di consumi, e lo stesso vale per gli esercizi che, nonostante le chiusure imposte dal Covid e il blocco delle attività, continuano a pagare le forniture energetiche”.
“Questo perché su ogni singola bolletta di luce e gas vengono imposti costi, come oneri di sistema e spese di distribuzione e trasporto dell’energia, che incidono sulle fatture anche in caso di consumi pari a zero. Da una parte quindi il Governo impone la chiusura di palestre, bar, ristoranti, ed esercizi vari, dall’altro obbliga a pagare spese fisse sull’energia anche se tali attività sono bloccate e non possono lavorare” – denuncia Gabriele.
Consumerismo chiede quindi ai vari partiti di ogni schieramento di sostenere una proposta di legge volta ad introdurre in Italia la sospensione temporanea dei contratti di fornitura dell’energia, al pari di quanto avviene con l’Rc auto: chi non può recarsi nella seconda casa, così come gli esercenti che hanno dovuto momentaneamente chiudere la propria attività, devono poter interrompere le forniture di luce e gas e riattivarle in un successivo momento, per non incorrere nei costi fissi in bolletta indipendenti dai consumi.
Per aderire alla petizione #staccalabolletta è sufficiente seguire le indicazioni alla pagina https://www.change.org/p/staccalabolletta-diritto-a-sospendere-le-utenze?utm_source=share_petition&utm_medium=custom_url&recruited_by_id=e85c4ac0-96bd-11eb-9fe1-23860c1107d4
Nello specifico, analizza Consumerismo, sulla spesa annua, sia per la fornitura di energia elettrica che del gas, si paga oggi il 19% per la voce “trasporto e gestione del contatore”, mentre gli oneri di sistema pesano per il 20%, a cui si aggiungono le imposte, per un totale del 52% sull'intera bolletta. Queste voci si pagano anche in assenza di consumi, a seguito dell'entrata in vigore di una norma nel 2018 che si chiama riforma delle tariffe elettriche, che premia chi consuma di più.
Famiglie ed esercenti sono così costretti a pagare miliardi di euro all’anno anche senza fruire dei servizi elettricità e l’unica possibilità oggi ammissibile è chiudere definitivamente i contratti, sostenendo i relativi costi imposti dai gestori.
“Chiediamo al Governo di introdurre in Italia la sospensione a tempo (dai 3 ai 6 mesi) dei contratti di fornitura dell’energia per le utenze non utilizzate, al pari di quanto avviene con l’Rc auto – afferma il presidente Luigi Gabriele – Chi non può recarsi nella seconda casa, così come gli esercenti che hanno dovuto momentaneamente chiudere il proprio negozio, devono poter interrompere le forniture di luce e gas e riattivarle in un successivo momento, per non incorrere nei costi fissi in bolletta indipendenti dai consumi.
Una possibilità questa che viene garantita dai contatori elettronici (per i quali gli italiani hanno speso 14 miliardi di euro), grazie ai quali i gestori possono con un semplice clic (come avviene in caso di morosità o di emergenza) sospendere le forniture su richiesta del cliente”.
“Una misura che, se attuata, consentirebbe enormi risparmi a famiglie e commercianti sempre più impoveriti dalla crisi Covid, senza incidere negativamente sulla stabilità della rete elettrica, visto che sarà possibile porgrammare i flussi energetici con largo anticipo” – conclude CONSUMERISMO No profit.