Cinque arresti per tangente da 60mila euro nel settore rifiuti
Ai domiciliari due amministratori della società pubblica brianzola Gelsia Ambiente e tre imprenditori in merito ad un appalto da 2 milioni di euro per i sacchetti della raccolta differenziata.
Gli uomini della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Monza hanno eseguito cinque misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d'asta in merito ad un appalto da oltre 2 milioni di euro nel settore della raccolta dei rifiuti.
L'ordinanza, chiesta dai pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Michela Versini e firmata dalla gip del Tribunale di Monza Silvia Pasini, riguarda il direttore generale di Gelsia Ambiente con sede in Desio, Antonio Capozza e l'ex presidente del consiglio di amministrazione Massimo Borgato.
La Guardia di Finanza, a seguito di intercettazioni telefoniche, analisi di supporti informatici ed esame di documentazione contabile ed extra-contabile, hanno accertato l’esistenza di un accordo collusivo e corruttivo per il quale i 2 amministratori della società pubblica brianzola avrebbero accettato una tangente da 60.000 euro per agevolare gli imprenditori, facenti capo ad una associazione temporanea di imprese di Barletta, ad aggiudicarsi una gara d’appalto di oltre 2 milioni di euro, finalizzata alla fornitura e distribuzione di sacchi per la raccolta del rifiuto indifferenziato, munito di microchip di tracciamento.
Le società aggiudicatarie, attraverso un meccanismo di sovrafatturazione delle prestazioni rese agli ignari Enti locali beneficiari della “raccolta rifiuti” ovvero documentando servizi mai resi, non solo avrebbero frodato lo Stato ma avrebbero ottenuto anche anticipi di liquidità dagli istituti finanziari presso cui erano accreditati, potendo così generare le provviste di denaro contante occorrenti alla corresponsione della tangente.