Bari. A 16anni ucciso dalla mafia, con un colpo alla nuca oggi lo ricordiamo
Quel maledetto giorno, la mafia uccise Michele di appena 16 anni.
Bari. A 16anni ucciso dalla mafia, con un colpo alla nuca oggi lo ricordiamo
Bari 12 Luglio, sono passati 20 anni, dal giorno in cui il 16enne Michele Fazio, venne ucciso nel Luglio 2001, con un colpo di pistola, mentre rincasava tra i vicoli di Bari vecchia.
Un bambino ucciso per sbaglio, da dei sicari che volevano colpire per vendetta un esponente del clan Strisciuglio, un’innocente ucciso dalla mafia.
Quel tragico giorno il papà di Michele, di professione ferroviere, aveva ordinato le pizze per tutta la famiglia, e come di consueto Michele, quella sera aveva inviato un messaggio ai genitori dal telefonino, per avvisarli che stava rincasando.
Poco prima delle ore 23:00 si udirono gli spari in strada, tutti rimasero paralizzati, tranne la piccola Rachele sorella di Michele, che sbirciando dalla finestra vide il fratello esanime per terra, sotto casa.
Michele di appena 16 anni, era stato colpito da un proiettile alla nuca.
L’agguato mafioso deciso da alcuni esponenti del clan Capriati, era volto a vendicare l'uccisione di Francesco Capriati, assassinato due settimane prima.
Mentre il commando scappava, riecheggiò una sola frase : "Sim accis o uagnon bun", avevano tolto la vita ad un bravo ragazzo.
Per l’omicidio di Michele furono condannati Francesco Annoscia a 15 anni e 8 mesi, che ha già scontato la pena, e Raffaele Capriati condannato a 17 anni.
Il terzo componente arrestato il 28 giugno 2016, , Michele Portoghese, (oggi 36enne), condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere, guidava lo scooter usato per l’omicidio.
Da quel momento Bari ha deciso di combattere la mafia, e la commemorazione di oggi in memoria di Michele, aperta dal Sindaco di Bari, Antonio Decaro, ne è un chiaro segno.
Il Sindaco di Bari lancia un chiaro messaggio durante la cerimonia : "La morte di Michele, così violenta e scioccante, è stata per Bari e per i baresi come un terremoto che ha cambiato per sempre la storia. Da quel momento Bari ha scelto di non voltare più la testa dall'altra parte e se ogni anno, da vent'anni, torniamo in questo stesso luogo è perché dobbiamo ricordare a noi stessi e a chi ha ucciso Michele che la città è vigile.
Queste strade oggi sono nostre e lo rimarranno per sempre".
Alla commemorazione sono intervenuti anche i genitori del piccolo Michele, che hanno parlato del loro impegno per sensibilizzare la popolazione su questo tema, genitori che si sono adoperati per presenziare, ed organizzare incontri con i ragazzi, nelle scuole, e nelle piazze.
Il papà di Michele ha voluto dedicare la cerimonia a tutte le vittime innocenti di mafia, mentre la mamma si è rivolta ancora una volta alle famiglie criminali della città vecchia, dichiarando : "io sto qui, non mi muovo, salvate i vostri figli".
La prefetta di Bari, Antonella Bellomo, intervenuta alla cerimonia, ha voluto ringraziare i coniugi Fazio, per il loro impegno, aggiungendo : "Se il sentimento di tristezza e scoraggiamento non ha prevalso, lo dobbiamo ai genitori che hanno fatto di questo grande dolore un'occasione di testimonianza e di speranza".
Alla celebrazione hanno partecipato anche le autorità civili e militari, le associazioni del presidio di Libera Bari, insieme ad alcuni gruppi di studenti, arrivati anche da fuori provincia, che hanno voluto donare ai genitori di Michele, Pinuccio e Lella Fazio, un ritratto del figlio.
Questi genitori sono divenuti simbolo dell’antimafia.