Bari 8 agosto 1991: arrivano gli albanesi

Dopo trent’anni dallo sbarco della Vlora nel porto di Bari una mostra fotografica apre una serie di eventi per ricordare quei giorni del grande esodo.

Bari 8 agosto 1991: arrivano gli albanesi
Bari 8 agosto 1991: arrivano gli albanesi
Bari 8 agosto 1991: arrivano gli albanesi

Dopo trent’anni dallo sbarco della Vlora nel porto di Bari una mostra fotografica apre una serie di eventi per ricordare quei giorni del grande esodo.

Dopo il loro arrivo nel porto pugliese i profughi sbarcati dalla nave furono condotti all’interno dello Stadio della Vittoria da dove alcuni riuscirono a fuggire e a nascondersi, mentre la maggior parte furono rimpatriati.

Allora il viaggio della Vlora fu da Durazzo a Bari e a bordo c’erano 20 mila profughi con un bagaglio di soli sogni e speranze che alcuni hanno realizzato diventando col tempo imprenditori, artisti e professionisti. 

Oggi quel viaggio si svolgerà al contrario, da Bari a Durazzo, raccontato dalle fotografie di Eva Meksi che all’epoca era una ventiquattrenne in mezzo a quei ventimila e che a Bari è rimasta lavorando come interprete e traduttrice e ha coltivato la sua passione per la fotografia.

Da oggi cinque agosto in una mostra al Palazzo della Cultura di Durazzo saranno esposti dieci scatti per raccontare quella vicenda di trent'anni fa: le panoramiche dal mare dei due porti di partenza e di arrivo aprono e chiudono la mostra e in mezzo otto donne albanesi riprese nei loro posti di lavoro di avvocato, docente universitaria, operatrice culturale, mamma e due medici.

“Eravamo persone, come disse di noi il sindaco Enrico Dalfino - dice Eva Meksi - Abbiamo onorato le sue parole con la nostra vita, dimostrando che non siamo sporchi, brutti, cattivi e ladri ma persone con voglia di migliorare e lavorare".



Dopo il loro arrivo nel porto pugliese i profughi sbarcati dalla nave furono condotti all’interno dello Stadio della Vittoria da dove alcuni riuscirono a fuggire e a nascondersi, mentre la maggior parte furono rimpatriati.

Allora il viaggio della Vlora fu da Durazzo a Bari e a bordo c’erano 20 mila profughi con un bagaglio di soli sogni e speranze che alcuni hanno realizzato diventando col tempo imprenditori, artisti e professionisti. 

Oggi quel viaggio si svolgerà al contrario, da Bari a Durazzo, raccontato dalle fotografie di Eva Meksi che all’epoca era una ventiquattrenne in mezzo a quei ventimila e che a Bari è rimasta lavorando come interprete e traduttrice e ha coltivato la sua passione per la fotografia.

Da oggi cinque agosto in una mostra al Palazzo della Cultura di Durazzo saranno esposti dieci scatti per raccontare quella vicenda di trent'anni fa: le panoramiche dal mare dei due porti di partenza e di arrivo aprono e chiudono la mostra e in mezzo otto donne albanesi riprese nei loro posti di lavoro di avvocato, docente universitaria, operatrice culturale, mamma e due medici.

“Eravamo persone, come disse di noi il sindaco Enrico Dalfino - dice Eva Meksi - Abbiamo onorato le sue parole con la nostra vita, dimostrando che non siamo sporchi, brutti, cattivi e ladri ma persone con voglia di migliorare e lavorare".