AILA mascherine per sordi gli uffici pubblici

AILA mascherine per sordi. “È stata una soddisfazione apprendere che il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19  Domenico Arcuri e l'INAIL stanno individuando possibili produttori per 'mascherine per sordi'

AILA mascherine per sordi gli uffici pubblici
AILA mascherine per sordi gli uffici pubblici

Accolta la richiesta di AILA di fornire di mascherine per sordi gli uffici pubblici  E ora l’appello dell’associazione riguarda i caregiver e la segnaletica stradale 

“È stata una soddisfazione apprendere che il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19  Domenico Arcuri e l'INAIL stanno individuando possibili produttori per 'mascherine per sordi': è  stata accolta finalmente la nostra richiesta di attenzione verso un handicap dimenticato in questi  mesi di pandemia” così Ada Orsatti, presidente di AILA, Associazione Italiana Lotta Abusi Onlus. 

L’associazione, da anni impegnata contro ogni sorta di abuso e discriminazione (verso disabili e  non), fa ora un appello a tutte le aziende produttrici di mascherine: realizzare un modello  trasparente che, distribuito ai dipendenti pubblici, consenta a questi ultimi di essere compresi  dalle persone sorde. Così impiegati agli sportelli e forze dell’ordine, pur non conoscendo il  linguaggio dei segni, potranno farsi comprendere attraverso il proprio linguaggio labiale. 

AILA, che è solita inviare appelli al presidente Conte che ha la delega per le Politiche per la  disabilità, è intanto impegnata su altri due fronti.  

“Stiamo cercando di sensibilizzare il governo sul fatto che non vi possano essere norme sul Covid  generalizzate, che non tengano cioè conto di particolari esigenze di tanti cittadini con particolari  disabilità” spiega sempre Orsatti, che si è fatta portavoce delle tante richieste di caregiver a cui  oggi non è consentito di stare accanto a malati che riescono a comunicare con l’esterno solo  attraverso di loro.  

ll caregiver familiare una gura a e va che, proprio per il fatto di aver ricoperto a lungo il ruolo  di prestatore di cura e, al contempo, di facilitatore tra la persona non autosufficiente e il resto del  mondo, rappresenta una risorsa indispensabile e universalmente riconosciuta per ualsiasi  approccio terapeu co complesso, a maggior ragione in contes di emergenza come uelli che  occorre a rontare in una pandemia dove la scarsità di risorse umane costantemente in  sovraffaticamento. 

Per questo motivo appare indispensabile e urgente e e uare un protocollo obbligatorio, non pi  lasciato al giudizio insindacabile di un direttore sanitario, che permetta la presenza del caregiver  familiare per le persone non autosufficienti affette da Covid in ospedale sin dal loro ingresso in  pronto soccorso e nei reparti di degenza fino alle aree di terapia sub intensiva. 

Infine AILA fa un appello a tutti i comuni lombardi: “partecipate al bando regionale per il  miglioramento della segnaletica stradale realizzando attraversamenti più sicuri per chi ha  disabilità visive”. Il riferimento è al finanziamento a fondo perduto bandito da Regione Lombardia a  favore dei Comuni fino a 30.000 abitanti per la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione  dell'incidentalità stradale attraverso il miglioramento della segnaletica stradale, in scadenza il 23 dicembre  2020. AILA propone ai comuni di parteciparvi con progetti simili a quelli già realizzati dal Comandante della  Polizia Locale Milko Tagliabue nel Comune di Montano Lucino e nel comune di Albiolo (Co), dove è stato  realizzato un attraversamento pedonale che, grazie alle perle di vetro presenti nella vernice a terra, risulta 

antiscivolo ed in rilievo, facilitando non vedenti ed ipovedenti e risultando molto luminoso al buio quando  in contatto con la luce dei fari delle automobili. “La scelta da parte delle amministrazioni comunali di  realizzare tali segnaletiche dimostrerebbe concreta sensibilità verso i tanti cittadini non vedenti”. 

Ada Orsatti comunica infine l’ingresso di una nuova socia all’interno dell’associazione AILA: si tratta di  Jenny Santi, che è stata sindaco del Comune di Porto Ceresio. “Durante il suo mandato ha realizzato  progetti di accessibilità verso le persone con disabilità e sono contenta che oggi collabori con me per  sensibilizzare la politica sui tanti temi riguardanti le persone più fragili e spesso dimenticate da vecchie e  nuove normative”.