We Protect the Land (Shakira, Shakira)

We Protect the Land (Shakira, Shakira)

“Un giorno nel Mondo, finita fu l’ultima guerra…” recita il Canto del Calvino. La musica rivoluzionaria, s’è evoluta, da quei lontani canti russi, francesi ed emiliani del lontano “Arsenio Lupin, Marius Jacob”. Mentre il Metallo si divide tra chi cerca (in Mongolia) di comprendere il futuro, contro Cina e Vaticano, delle Sinistre mondiali; e chi cerca, semmai, di intervenire sugli ultimi fronti di guerra: prima che la “Frontiera” finisca e, finalmente, all’Armato prevalga il Disarmato, il sogno del nostro Peppino Impastato.

Così gli “armeni” System of a Down, come dei Pooh dei Ricchi del Mondo, ri-scendono in campo.

Mentre gli Orsetti inquadrati nell’Esercito “Occidentale” ben priva che i talebani andassero al potere a Washington e a Istanbul, come i peggiori timori, ascoltavano semmai Shakira.

E oggi, “le Millennials”, le “inafferrabili” Millennials Z Reds Chili Peppers… dai capelli rossastri, le guance infossettate e i “romantici” tratti da Fata d’Armorica descritte dai Giornalisti di Progresso, come se si trattasse delle “more di Libia” e non delle loro figlie e nipotastre (LOL!) – e soprattutto – come se non avessero un cervello: preferiscono Ana Mena di là dell’Oceano e “Anna” “Lisa!” di qua. Bha!

Lorenzo Proia