Venezuela paese scelto per iniziare il grande RESET

Il Venezuela, grande produttore di petrolio con una crisi economica notevole e con la completa distruzione della sua divisa, pensa ad una valuta completamente digitale.

Venezuela paese scelto per iniziare il grande RESET

Venezuela paese scelto per iniziare il grande RESET

Il Venezuela, grande produttore di petrolio con una crisi economica notevole e con la completa distruzione della sua divisa, pensa ad una valuta completamente digitale. Il presidente Maduro vuole passare ad una un'economia totalmente digitale per fermare il dollaro che ha occupato il sistema finanziario del paese,  poiché l'iperinflazione ha praticamente bruciato il Bolivar, la divisa del Venezuela. Il dollaro USA ha agito da valvola di sfogo per il Venezuela, stretto tra le sanzioni statunitensi e il crollo delle entrate petrolifere. Il 18,6% di tutte le transazioni commerciali del Paese sono in dollari, mentre il 77,3% viene effettuato in bolivar con carte di debito. Solo il 3,4% viene pagato con banconote bolivar 0,7% in altre modalità. Un attacco senza precedenti contro la divisa venezuelana, voluto dai consiglieri economici del presidente Maduro per trasformare l'economia del paese, in un'economia interamente digitale che porti a soppiantare la carta moneta.
Le decisioni del Venezuela fanno gongolare i gruppi finanziari mondiali, sono gli stessi gruppi che hanno attaccato Maduro e che ora lo elogiano semplicemente perché avalla il loro disegno criminale. Pensate riescono perfino a rivalutare, ora che Trump non c'è più, il dittatore del sud america. Ma tra dittature si sa c'è feeling. Costoro affermano che il Venezuela rimane una potenza petrolifera mondiale e la maggior parte dei suoi problemi, derivano dalle interferenze geopolitiche dell'Amministrazione Trump. Il Venezuela detiene il primo esercito dell'America Latina e la Russia  che ha aiutato e continua ad aiutare economicamente il Venezuela è il suo principale alleato in senso geopolitico. Di contro, gli USA considerano una seria minaccia, le basi militari aeree concesse dal Venezuela alla Russia, per gli interessi degli Stati Uniti. Il processo di trasformazione all'economia digitale è ben vista dai grandi squali della finanza. Il Venezuela potrebbe indicare la direzione che dovranno prendere i principali stati come Stati Uniti e Russia a cui dovranno di conseguenza allinearsi Europa e Cina. I gruppi finanziari propendono verso una nuova società e, la "pandemia" è stata prodomica - un caso???? La società del futuro in costruzione, sarà senza contante, avremo una valuta puramente digitale, che arrecherà un gran numero di problemi, per non parlare della ricchezza che sarà legata ad apparecchiature elettroniche e quindi di facile hackeraggio, ma l'aspetto più occulto è che con la semplice pressione di un pulsante, i risparmi di una vita possono essere "congelati" e l'uomo reso schiavo del potere politico ed economico. Pensate solo al voto - "se non voti per i detentori del potere io ti impedisco di prelevare il TUO denaro". Un passo transumanista pericolosissimo per l'umanità che serve solo ad appagare l'avidità di finanzieri malvagi, che possono impoverire economicamente o distruggere chi non si piega ai loro editti. 
L'unico vantaggio di una valuta digitale è il controllo sulla produzione e il sequestro di denaro da parte degli uomini che controllano il sistema che crea il denaro. Tutti i vantaggi per i consumatori sono ampiamente controbilanciati dal potenziale di abuso che potrebbe avere chi controlla il sistema, e come tale è un investimento scadente. Tuttavia, come tendenza per il futuro, sarà qualcosa da tenere d'occhio, dal momento che questo viene spinto in modo aggressivo su tutto il mondo e la sua voce molto probabilmente diventerà più forte quando il dollaro muore e inizia il grande "RESET" che avrà come valvola di sfogo la Terza Guerra mondiale. Trarrà origine non tra le grandi potenze come è lecito pensare, ma tra due paesi confinanti Cina e India e dall'estremo Oriente, per le allenze in essere, si estenderà al resto del mondo. 

Maurizio Compagnone Analista Geopolitico