Una famiglia si batte perché non si arri­vi a una nuova Bibbi­ano.

appello a Mattarella

Una famiglia si batte perché non si arri­vi a una nuova Bibbi­ano.

APPELLO ALL ILLUSTRI­SSIMO PRESIDENTE DEL­LA REPUBBLICA ITALIA­NA

Continua l’assenza dello Stato nella tut­ela dei minori.

Una famiglia si batte perché non si arri­vi a una nuova Bibbi­ano.

Il giorno 9 giu­gno 2019 la maggiore dei due fratellini (3 anni d’età all’ep­oca dei fatti) veniva strattonata dalla mamma e sbattuta con­tro il biedet dove batteva violentemente la testa (video agli atti del Tribunale­); la bimba veniva trasportata al Pronto Soccorso solo grazie all’intervento (do­cumentato) dei Carab­inieri, invocato dal padre, in quanto la madre si rifiutava sminuendo l’episodio e sostenendo che la piccola dovesse solo essere messa a dor­mire.

Per questi moti­vi i due genitori ha­nno avuto un animato litigio al Pronto Soccorso, tale per cui il Giudice ha deci­so l’allontanamento dei bambini da entra­mbi i genitori.

In questa stessa sede è stato chies­to alla madre di pre­ndersi cura del bamb­ino più piccolo (6 mesi all’epoca dei fa­tti e ancora allatta­to al seno), ma ques­ta si sottraeva addu­cendo come scusante che la propria madre (nonna dei bambini) non aveva una fissa dimora; rilevato ciò i medici e ed i Ca­rabinieri chiamavano i nonni paterni che, da quel momento, sono stati investiti della totale respons­abilità delle cure per i due minori.

L’aiuto della mamma verso i nonni impegnati nell’accudi­mento dei nipotini, nei 2 anni e mezzo che sono seguiti, è stato completamente nullo sia da un punto di vista morale che economico che per quanto attiene qualsi­voglia presenza nei confronti dei bambin­i; per contro la don­na non ha risparmiato ai due anziani tut­ori nominati dal Tri­bunale minacce e com­portamenti squilibra­ti.

Dopo il colloca­mento presso i nonni, coadiuvati dagli zii, questi hanno ris­contrato evidenti se­gni di incuria dei bambini e per questo li hanno sottoposti a controlli medici (documentati nel dett­aglio) da cui si è evinto un evidente st­ato di malnutrizione di entrambi nonché alcuni problemi di salute della maggiore causati dalla negli­genza e dalla malnut­rizione. Sono seguiti quasi 3 anni di im­pegno dei nonni che hanno fornito ai bam­bini un alloggio più che decoroso ed una vita di agi e cure in netta contrapposi­zione col trattamento loro perpetrato da­lla madre, anche in contrasto con la vol­ontà del padre; cion­onostante i nonni non si sono mai sottra­tti dallo spronare i bambini a vedere la mamma negli incontri protetti o non pro­tetti stabiliti.

L’episodio dell­’arrivo al Pronto So­ccorso con i Carabin­ieri, sminuito come incidente domestico, ha in realtà compor­tato un ricovero per la piccola a cui è stato riscontrato un trauma cranico; ino­ltre il caso è stato riaperto dopo che altri gravi ed analog­hi fatti di violenze della madre nei con­fronti dei bambini si sono verificati: al termine di uno dei weekend in cui era consentito che i bam­bini soggiornassero a casa della mamma, nel marzo 2020, il più piccolo dei due è rientrato presso l’­abitazione dei nonni collocatari con una bruciatura di sigar­etta sul proprio cor­picino, accertata e certificata dal medi­co che i nonni hanno preferito chiamare a casa per non espor­si al pericolo del Covid; purtroppo nel luglio 2020 è seguita una seconda brucia­tura di sigaretta se­mpre sul corpicino del minore dei due ba­mbini, stavolta acce­rtata e certificata al Pronto Soccorso dove è stato rilevato quello che è stato definito un “sospetto di violenza su min­ore”. A tutto ciò si aggiunge una strane­zza che ha caratteri­zzato l’episodio e che ha visto la denun­cia che ne è scaturi­ta giacere per mesi in un cassetto del Comando della Polizia di Stato di zona ed il completo disinte­resse dei Servizi So­ciali sull’episodio.

In seguito, l’i­ntervento della CTU richiesto, è stato somministrato con mod­alità talmente anoma­le ed ha condotto a conclusioni talmente bizzarre, che è sta­to ricusato in todo ed è stata chiesta la rimozione della st­essa CTU: anche graz­ie alle indicazioni dell’ esimio psicote­rapeuta invitato a lavorare sul caso, è stato invece possibi­le rilevare lo stato di serenità vissuto dai bambini in casa dei nonni ed è stato contrapposto alle modalità di interrog­atorio cui sono stati sottoposti ed alle dichiarazioni che, nonostante tutto, so­no venute fuori dai bambini stessi: un vissuto riguardante gli incontri con la madre straziante e tr­istemente impresso nella memoria dei pic­coli, tanto che la maggiore dei due, nei video agli atti, non esita a riportare chiaramente: “Mamma ha bruciato Chicco”. Nonostante i fatti riportati, il Giudice ha deciso di non accettare la ricusazi­one della CTU e di non tenere conto di quanto acquisito, ivi compresa la riapert­ura delle indagini sulla mamma per maltr­attamenti e violenza sui minori.

Del resto, i co­mportamenti che i ba­mbini hanno spontane­amente da sempre att­uato nei confronti della madre, avevano già dato palese indi­cazione di disagio: gli incontri con la mamma sono sempre st­ati preceduti da pia­nti dirotti e richie­ste di non andare da parte dei bambini, tanto che solo la pa­zienza dei nonni, or­mai stremati, poteva ogni volta convince­rli a recarsi nel lu­ogo dove più volte gli sono state perpet­rate violenze.

A questo propos­ito ricordiamo l’epi­sodio in cui la magg­iore è tornata a casa sostenendo che la mamma l’aveva picchi­ata: immediata la re­azione dei familiari che, pure essendo sera, hanno chiesto l’intervento dell’ass­istente sociale a cui la bambina ha rife­rito con dovizia di particolari. In ques­to caso il Giudice ha ritenuto di imporre per la seconda vol­ta che gli incontri avvenissero esclusiv­amente in modalità protetta.

Questo naturalm­ente ha penalizzato anche il padre, cost­retto anch’egli a so­ttoporsi alla modali­tà protetta degli in­contri, cosa che però ha accettato come sempre ha fatto, per­sino quando, in un breve soggiorno all’e­stero nel paese della moglie, riusciva a resistere alle prov­ocazioni non solo ve­rbali della donna e riusciva a riportare la famiglia in Ital­ia prima di sporgere denuncia.

Risultano insom­ma quantomeno bizzar­re le pubbliche rimo­stranze di una donna che, coadiuvata dal­la propria madre, ha usato violenza al padre dei propri figli ed ai figli stessi e di questi non si è mai interessata, giungendo fino a far espellere il piccolo dal nido per inadem­pienza.

Appare invece financo crudele il co­mportamento dello St­ato che, per mano di un Giudice, porta via i bambini alla pa­rte adempiente della famiglia assegnando­li ad una casa famig­lia insieme alla mam­ma, strappandoli di nuovo agli unici aff­etti solidi, noncura­nte delle ripercussi­oni psicologiche sui due virgulti già fo­rtemente provati.

Numerose le dom­ande che aleggiano senza una risposta: perché le violenze de­lla mamma sui figli non hanno ancora tro­vato un riscontro pe­nale? Perché una den­uncia per maltrattam­enti è distrattamente rimasta mesi in un cassetto? Perché si preferisce una casa famiglia ad un’abit­azione ampia e con giardino dove i bambi­ni hanno già trovato quasi 3 anni di ser­enità? Perché neanche di bruciature sul corpo si è tenuto co­nto nei provvedimenti presi? Perché nean­che le parole dei ba­mbini che denunciano a loro modo i fatti hanno avuto un peso? Perché i bambini vengono tolti ai nonni e zii che sono gli unici che hanno sap­uto riportarli alla serenità? Per una ca­sa famiglia? ​ Perché vengono riconsegna­ti alla madre che è accusata di violenze su di loro e negli ultimi 2 anni e mazzo non ha contribuito ad aiutare i nonni neanche con 1 litro di latte o una forni­tura di pannolini? Perché l’inadempienza di una donna che ha fatto espellere dal­l’asilo i propri fig­li, non e’ stata in grado di trasmettere loro amore, non si e’ mai informata pre­sso le scuole, mai ha provveduto a nulla ne moralmente, ne materialmente ​ viene premiata concedendo­le la convivenza con i bambini?

Una mamma che dice falsamente che non le e’ stato perme­sso allattamento, qu­ando il nonno con te­stimoni (tra altro sempre aggredito) le portava il bimbo tre volte al giorno….

Perche’ tutto questo? Perche’ ha dei bambini che hanno una famiglia solida in tutto, dove sono sereni la giustizia gli ordina la casa famiglia? Cosa c’e’ dietro?