Torino. "Alex ci ha difesi e ci ha salvato la vita. Se non fosse per lui non sarei qui".
Un uomo che ha distrutto la sua famiglia, e tenta di distruggerla anche da morto
Torino. "Alex ci ha difesi e ci ha salvato la vita. Se non fosse per lui non sarei qui".
Torino 24 Luglio, ieri in aula Maria Caiola, moglie di Giuseppe Pompa, il 52enne, ucciso a coltellate dal figlio, ha dichiarato : "Alex ci ha difesi e ci ha salvato la vita. Se non fosse per lui non sarei qui".
Ha commentato così il gesto del figlio, la signora Caiola, a difesa di Alex che il 30 Aprile del 2020, per fermare la furia del padre, lo uccise a coltellate, ed ora il giovane è imputato di omicidio.
La donna ha aggiunto : "Mio marito era un violento, malato di gelosia al punto che mi chiamava in continuazione mentre mi trovavo a lavoro e mi spiava".
Dieci anni di violenze subite dalla signora Maria : "Non ho mai denunciato il suo comportamento perché avevo paura delle conseguenze. Aveva bisogno di un aiuto psicologico".
Alex il figlio imputato, subiva tutte le sfuriate dal padre violento, come ha raccontato la madre, che descrive il periodo del lockdown, come un incubo, in cui a suo figlio veniva impedito di seguire la Dad, a causa delle continue e quotidiane urla del padre, a differenza del fratello Loris, che invece andava a lavorare : "Alex faceva lezione in Dad e lui dall'altra stanza urlava".
In aula inoltre sono state ascoltate le registrazioni, realizzate dai figli, nel corso degli anni, in cui la vita familiare era imperversata dalle continue sfuriate dell'uomo.
Maria ha poi aggiunto in lacrime : "La sera del 30 aprile, gli ho detto che volevo separarmi e lui è andato su tutte le furie. Sentivamo dentro di noi che lui ci avrebbe ammazzato. Era una furia, una litigata peggiore del solito. Mi sono allontanata e sono andata in bagno per struccarmi. Ho sentito che mio marito urlava 'Fatevi sotto', e ho sentito che si azzuffavano".