Taurianova (RC), bunker scoperto dai Carabinieri
marijuana nella Provincia di Reggio Calabria
Marijuana nella Provincia di Reggio Calabria, precisamente a Taurianova: i carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova e di Taurianova, insieme ai colleghi Cacciatori dello Squadrone Eliportato di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto R Marco, 33enne pluripregiudicato di Taurianova e il padre R Salvatore 62enne, in quanto ritenuti responsabili in concorso dei reati di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana e furto aggravato di energia elettrica.
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L'ideatore di questo reparto, fu l'allora colonnello Nicolò Bozzo, comandante della Legione Carabinieri di Catanzaro. Essendo stato uno stretto collaboratore del Generale Dalla Chiesa, mutuo' l'operativita' di questo gruppo, dai Nuclei Antiterrorismo di Dalla Chiesa. Il colonnello Bozzo ne curo' il nome, che originariamente era " Cacciatori dell'Aspromonte", le uniformi speciali e la foggia del basco rosso
Vediamo i dettagli dell'operazione:
Oltre a varie buste con marijuana già essiccata, due piante di cannabis alte circa 80 cm e vari strumenti di pesatura e preparazione della sostanza, il tutto trovato in superficie, i carabinieri hanno notato una anomala botola che portava in un sotterraneo. Una volta aperta, scesi di qualche metro con una improvvisata scala e superata una porta in ferro, i militari si sono trovati davanti una sofisticata piantagione composta da 49 piante di canapa con una altezza di circa 80 cm l’una, in pieno stato vegetativo, con annesso impianto di ventilazione, illuminazione, aerazione e irrigamento automatico, nonché costosi dispositivi di temporizzazione. Le pareti erano coperte anche da alluminio per mantenere la temperatura e le condizioni interne ottimali. Una sorta di “bunker” dove però non era nascosto un latitante ma cresciuta una piantagione di marijuana ad alta produttività. Le piante, lo stupefacente e tutti i dispositivi rinvenuti sono stati sequestrati, e la sostanza sarà sottoposta ad analisi tossicologica. Una volta messa sul mercato illegale, i numerosi chili di marjuana potenzialmente prodotta e venduta al dettaglio al grammo, avrebbe fruttato diverse decine di migliaia di euro.