Svolta nell'indagine sull'omicidio dell'ex militare Paolo Fonsatti
Sardegna: il nipote dell'ex militare ucciso confessa e fa ritrovare l'arma
Giancarlo Fonsatti, 55 anni, conosciuto come Renato, fermato per l'omicidio di Paolo Fonsatti, l'ex sottufficiale dell'Esercito di 73 anni trovato morto mercoledì scorso nella sua casa,ha confessato il delitto.
Ha ucciso lo zio Paolo a coltellate dopo una lite avvenuta nell'abitazione della vittima, nella borgata S'Ungrori di Arborea.
L'uomo ha anche consentito ai carabinieri di recuperare l'arma del delitto, un grosso coltello da cucina, che aveva gettato nel canale di Santa Giusta.
Ora è detenuto nel carcere di Uta, dopo essere stato operato all'ospedale Brotzu di Cagliari per una ferita ad una mano che si è procurato durante la colluttazione.
Giancarlo Fonsatti, nel corso della conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il procuratore Ezio Domenico Basso, ha rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri e alla pm Silvia Mascia, titolare dell'inchiesta aperta per omicidio volontario. Era presente il suo avvocato difensore, Carlo Figus. Non ha riposto ad alcuna domanda, ma ha confessato di aver aggredito lo zio e di averlo ucciso.
Dopo il delitto è uscito di casa, è salito a bordo della sua auto e ha raggiunto il canale di Santa Giusta, dove ha gettato il coltello da cucina usato per l'omicidio e ora recuperato. Sette le coltellate inferte, quella mortale al petto. Gli inquirenti non si sbilanciano sul movente, ma l'ipotesi più avvalorata resta quella di una lite scoppiata dopo l'ennesima richiesta di denaro e dopo il rifiuto da parte della vittima.
fonte: ANSA