Scuola. Audizione del Ministro Bianchi in Commissione Cultura

Quest'oggi in Commissione Cultura si è svolta l'Audizione del Ministro Bianchi sull'avvio dell'anno scolastico. Come è noto c’è qualche certezza in più ma anche tanti altri problemi ancora in via di soluzione.

Scuola. Audizione del Ministro Bianchi in Commissione Cultura

Il Ministro Bianchi è intervenuto di fronte alla Commissione Cultura in vista dell’imminente riapertura delle scuole. Bianchi rispondendo a obiezioni e domande ha affermato che “preoccupazioni le abbiamo tutti. Siamo di fronte ad una situazione che non si era mai vista prima. Dobbiamo essere vigili ed attentissimi”. Per l’imminente anno scolastico sono stati stanziati 1,95 miliardi ed “è da aprile” ha continuato il Ministro “che lavoriamo con i dirigenti mettendo risorse per la riapertura. Tra queste 150 mln per il potenziamento competenze e recupero socialità (attività di accoglienza e recuperi a settembre), 350 mln per scuole statali e 60 mln per le scuole private per la sicurezza degli ambienti (ex. acquisto areatori); 22,5 mln per risolvere il problema delle classi numerose (con più di 27 alunni) a cui si aggiungono altre risorse per ripensare completamente gli spazi; 450 mln per trasporto scolastico”. Insomma un pacchetto ben nutrito di fondi a disposizione della scuola per migliorare le condizioni in cui attualmente versa.   

Particolare enfasi è stata data alla formazione del personale scolastico. “Formazione iniziale e obbligatoria per tutto il personale, in particolare per i dirigenti. Un dirigente ha la responsabilità di un’organizzazione molto più complessa di altre” e poi “Dobbiamo sviluppare lo spessore educativo del nostro sistema scolastico. Formazione iniziale e continua: sulla formazione iniziale abbiamo un meccanismo che ha previsto lauree abilitanti nel settore della formazione riguardante l’infanzia e la scuola primaria. Abbiamo docenti laureati in matematica senza avere nemmeno un credito su materie pedagogiche e psicologie”. Il tema del reclutamento docenti ovviamente rimane un tema molto importante e discusso.

Il Ministro ha poi accennato alla questione vaccini dicendo che tale problematica verrà regolata sulla base di Linee Guida assicurando i Dirigenti che non saranno abbandonati dalle istituzioni.  

Sul problema delle classi sovraffollate Bianchi ha affermato di aver stanziato fondi per i gestori che sono Comuni e Province, come definito dalla vecchia Legge Casati del 1859, per incentivare la progettualità la partecipazione a bandi.

Infine il riferimento alle scuole paritarie come parte integrante del sistema educativo italiano è doveroso. Un tema molto importante, soprattutto al Nord dove c’è la maggior concentrazione, che richiede “una riflessione articolata per affrontare le problematiche specifiche”.

La scuola ha più di 8000 plessi, 40800 edifici, quasi 10 mln di ragazzi, oltre 1 mln di dipendenti. In impresa enorme da gestire che chiede il contributo di tutti.

Il dibattito è stato intenso ed acceso soprattutto grazie all’intervento puntuale e stimolante dell’On. Aprea, parlamentare di Forza Italia, la quale si è soffermata sul tempo in presenza che sia limitato per permettere una maggior areazione degli ambienti. Ma il problema più inquietante espresso dall’Onorevole è quello relativo alle immissioni in ruolo definito un successo “in termini quantitativi, non so se possiamo dire altrettanto in termini qualitativi”. Il Governo in questa fase emergenziale di questi anni ha optato per soluzioni confuse, rispettose per logiche sindacali ma “del tutto indifferenti all’obiettivo di selezionare i docenti realmente in possesso delle competenze professionali riconosciute a livello internazionale correndo così il rischio di trasformare la scuola statale nella più grande agenzia centralizzata di collocamento per laureati, disoccupati e sottoccupati esistente al mondo. Non ha fatto eccezione neppure quest’ultimo Decreto Sostegni Bis che in una stessa legge ha previsto ben 7 modalità diverse di immissione in ruolo, trascurando la grave situazione dell’assenza di abilità nelle scuole paritarie”.

Insomma un gioco al ribasso secondo Aprea che con precisione ha corredato il proprio intervento con esempi concreti che rivelano gravi mancanze nel processo di immissione in ruolo di nuovi docenti e maestri.

Una sfida epocale quella della scuola! Auguriamo a chi sta lavorando per migliorare le cose, di ottenere i risultati sperati nell’ottica del bene del mondo scuola e soprattutto dei veri protagonisti della scuola: i nostri bambini e ragazzi.