Regione Lazio, quando per qualcuno le elezioni sono un optional
Carlo Spinelli responsabile per la politica interna del movimento Italia dei Diritti commenta la decisione del governatore del Lazio di allargare la maggioranza al movimento Cinque Stelle considerandola contro il volere popolare espresso nelle ultime consultazioni elettorali e apre le porte a tutti coloro che non si sentono più rappresentati dai pentastellati.
Roma 15 marzo: E’ ufficiale, il movimento Cinque Stelle entra nella giunta regionale di Nicola Zingaretti. Questo matrimonio era nell’aria da tempo ormai ed alla fine è andato in porto. Il movimento Italia dei Diritti attraverso il responsabile alla politica interna Carlo Spinelli critica la decisione presa dal Governatore laziale reo, a suo dire, di aver disatteso la scelta degli elettori che in sede di consultazioni aveva votato Zingaretti contro i Cinque stelle e viceversa: “ Mi viene da dire ma che ci andiamo a fare a votare se poi quanto esce dall’urna viene disatteso? Quando gli elettori della regione Lazio si sono recati nella cabina elettorale esprimendo le proprie preferenze quelli del PD non immaginavano che un giorno con quei voti avrebbero mandato i pentastellati al governo della regione così come quei voti espressi in favore dei Cinque stelle non sarebbero mai dovuti andare a favorire una giunta di centrosinistra che si contrapponeva al loro movimento. Se centrosinistra e Cinque Stelle – si domanda Spinelli – avessero concorso insieme siamo sicuri che avrebbero preso i voti utili per governare la regione? C’è qualcosa che non quadra e questo modo di comportarsi andrebbe rivisto, se i Cinque Stelle o comunque altri partiti o movimenti che si trovano all’opposizione per volere del popolo intendono appoggiare la giunta che governa in provvedimenti che ritengono validi, sono liberi di farlo anche perché opposizione non significa dire sempre no ed anche chi si trova contrario alla coalizione che governa deve lavorare per il bene dei cittadini quindi punti in comune si possono trovare, ma da questo ad entrare in una coalizione di governo ce ne passa. Secondo il mio parere e quello del movimento che rappresento – continua spinelli – nel momento in cui una maggioranza viene meno si dovrebbe tornare alle urne e una nuova maggioranza, in questo caso PD e Cinque Stelle, doveva essere ratificata dagli elettori. E’ vero che stiamo vivendo un momento particolare è votare adesso sarebbe assurdo ma crediamo, anche se non ci fossimo trovati in piena pandemia, che questa nuova maggioranza si sarebbe comunque creata alla faccia di chi, pur votando PD, LeU, +Europa e Cinque Stelle, non la voleva. Sembra che ormai il PD non possa più fare a meno dei Cinque Stelle e viceversa, un amore reciproco nato sotto il segno di Giuseppe Conte ( che ha comunque sempre tutta la nostra stima per come ha condotto il Paese in piena emergenza pandemica ) e che lega ormai i due gruppi in un legame che al momento sembra indissolubile ma che deve essere ancora avallato dall’elettorato. Il nostro movimento comunque tiene le porte aperte per tutti coloro che non si riconoscono più nei Cinque Stelle e che cercano una nuova casa e nuove opportunità per portare avanti una politica che riporti la legalità e faccia rispettare i nostri diritti compreso quello di decidere chi ci deve governare cosa che viene sempre più disattesa da inciuci post elettorali; sono inoltre in compilazione le liste per le prossime amministrative che si svolgeranno in autunno e valutiamo . conclude Spinelli – candidature per tutti coloro che non vogliono più delegare ma essere delegati e rappresentare i cittadini nei consigli comunali”. Ufficio stampa Italia dei Diritti politica interna E mail [email protected]