Recovery, grande beffa per la sanità
il ruolo che il governo assegna alla sanità, il settore che dovrebbe essere il traino per il Paese e che invece, dall’esecutivo giallorosso è considerato meno di zero
Pronta la bozza del documento che relega la cura della salute agli ultimi posti con esigue risorse
Recovery, grande beffa per la sanità
“Dalle prime notizie che trapelano dalla bozza del Recovery plan all’esame del Consiglio dei ministri, è chiaro il ruolo che il governo assegna alla sanità, il settore che dovrebbe essere il traino per il Paese e che invece, dall’esecutivo giallorosso è considerato meno di zero”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che per una migliore comprensione del problema illustra la situazione a livello europeo. “Secondo Eurostat – sostiene il presidente - la spesa media nell’Unione in rapporto al Pil per la sanità è al 9,9% con l’Italia al 12° posto con l’8,7. In testa Germania (11,5%) e Francia (11,3%). In coda la Romania (5,6%) e il Lussemburgo (5,3%).
Il governo nella bozza del piano per i fondi Next Generation Eu, per la sanità prevede solo 9 miliardi pari al 4,6 % del totale delle risorse previste dal piano e secondo noi c’è qualcosa che non quadra”, precisa ancora Maritato.
“Questa estate il ministro della salute Speranza rese noto che per il potenziamento e la qualificazione del Servizio sanitario nazionale di milioni ne sarebbero occorsi 65 e qui nascono i dubbi”, dichiara ancora il presidente.
“Le cose sono due: o l’esecutivo Conte intende ridimensionare drasticamente un settore già in difficoltà ma questo non appare verosimile, sarebbe troppo impopolare. Oppure, seconda ipotesi – incalza Maritato – si sa già che si farà ricorso ai fondi del Mes, con un clamoroso voltafaccia del Movimento 5 stelle ma allora non si capisce perché non si mettono subito le carte in tavola. Anche in questa situazione, emerge lo stile paternalistico del governo che offende la dignità dei cittadini italiani”.