Nomine Asl in Regione Lazio. Zingaretti indagato per abuso d’ufficio
Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Roma insieme ad altre 7 persone.
Il sospetto degli inquirenti è che vi siano state anomalie nelle procedure di assegnazione di incarichi ai vertici di dieci Asl del Lazio, nel corso dell'anno 2019. Sia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura di Roma, insieme ad altre sette persone tra cui Andrea Tardiola, segretario della giunta della Regione Lazio e Renato Botti, all’epoca dei fatti responsabile della direzione della Salute della Regione Lazio.
L’inchiesta che ha coinvolto Zingaretti e D’Amato nasce da un esposto presentato da Fratelli d'Italia, in cui si chiede di indagare sulla nomina, in posizione dirigenziale in una Asl, di un candidato che non avrebbe potuto accedervi per mancanza di requisiti ma che poi è stato selezionato grazie a una modifica effettuata nel bando.
Durante i mesi estivi del 2019 il consigliere regionale di FdI, Antonio Aurigemma, presenta un'interrogazione parlamentare sulla vicenda, sostenendo che il provvedimento amministrativo è illegittimo.
A novembre 2019, l'assessore D'Amato risponde che l'atto è «pienamente legittimo all'interno del quadro nazionale. La gran parte delle Regioni italiane ha adottato un'analoga metodologia, sia Regioni governate dal centrodestra, sia Regioni governate dal centrosinistra, come Toscana, Umbria, adesso passata a un nuovo governo, ed altre ancora. Vi è stata un'interpretazione estensiva per dar modo a un'ampia platea di professionisti di partecipare all'Albo dei direttori amministrativi, per poi eventualmente essere presi da quest'Albo».
“In merito all’indagine, aperta a seguito di un esposto del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Aurigemma, che riguarda il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato e dei funzionari regionali sui requisiti di idoneità per le direzioni amministrative, l’amministrazione regionale, convinta di aver operato nel rispetto della normativa vigente, esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura certa che chiarirà la vicenda in tutti i suoi aspetti” ha reso noto la Regione Lazio con un breve comunicato.