Mafia nigeriana, focus aggiornato sulla pericolosità
“Focus sulla mafia nigeriana in Italia”, ma anche presente nei Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Stati Uniti. (Africa-Express)
MAfia nigeriana, “Focus sulla mafia nigeriana in Italia” della Polizia.
Nel biennio, 2018-2019, gli italiani deferiti per associazione mafiosa ex 416 bis c.p. sono stati 1.957 nel 2018 e 2.710 nel 2019, delineando un trend crescente. Anche per quanto riguarda gli stranieri deferiti per il medesimo delitto, il trend è crescente, con 132 segnalazioni nel 2018 e 251 nel 2019. Tra questi i nigeriani hanno manifestato una forte crescita delle segnalazioni per associazione mafiosa (28 nel 2018 e 154 nel 2019).
Si evidenzia, inoltre, che nel biennio 2018-2019, le principali etnie con il maggior numero di soggetti denunciati/arrestati per la violazione dell’art. 416 bis c.p., risultano i nigeriani (con 182 denunce complessive, di cui 28 nel 2018 e 154 nel 2019), dati minori per altre etnie.
E anche nei primi 9 mesi del 2020 tra le etnie maggiormente segnalate quella nigeriana è risultata al primo posto (con 37 segnalazioni nel 2020 rispetto alle 109 del medesimo periodo del precedente anno, seppure in diminuizione rispetto al periodo precedente.
La storia
La sua nascita è avvenuta nella metà del secolo scorso, quando nelle Università nigeriane, in particolare quelle insistenti sul Delta del Niger (area ricca di risorse naturali) nascevano i famosi cults, confraternite
create sul modello americano che avevano lo scopo di combattere l’apartheid e il razzismo e
ogni altra forma di violenza attraverso l’elevazione dei valori morali"; dal pacifismo poi la mutazione dopo gli anni '60, e tre milioni di persone morte per fame nella guerra civile.
Confraternite
Tra le confraternite, la più antica e quella dei Pyrates da cui hanno preso vita
successivamente altri due cults, i Buccaneers ed i Sea Dogs. Nel corso degli anni alcuni
elementi appartenenti alle predette confraternite si riunirono fondando il Neo Black
Moviment of Africa. Da quest’ultimo cult prese vita un’ulteriore confraternita Black Axe
Confraternity.
In Nigeria Il governo ha cercato di frenare le confraternite, col Secret cult and Secret Society Prohibition Bill.
Modus operandi
Come sono organizzate le confraternite e cosa le accomuna? Il legame etnico nonchè per il ricorso alle ritualità magiche ed esoterico fideistiche conosciute come riti juju o ju-ju che creano, tra i consociati, un assoggettamento psicologico ed un vincolo indissolubile.
Riti juju, di cosa si tratta?
Juju è il termine che viene usato per indicare la religione delle persone di etnia Yoruba. Se si guarda alle percentuali di come le varie religioni sono distribuite nel mondo, il cristianesimo occupa il 33% del totale mentre l’Islam il 21%.
Però il 6% della popolazione mondiale pratica o crede tutt’ora nei culti tradizionali africani. ( centro protezione internazionale).
Le loro credenze sarebbero di due tipi di spiriti: I morti-viventi e i morti-morti
Gli spiriti morti-morti:
Questi sono gli spiriti di cui nessuna persona vivente si ricorda.
Questo fa sì che questi spiriti siano pericolosi. Questi sono coloro che causano misfatti e
portano sfortune. Arrivano al punto di corrompere sacerdoti per ingenerare paura e rendere piu' vulnerabili le persone. Nel caso dei trafficanti di essere umani il carnefice è spesso svariati kilometri lontano dalle vittime ma, la sensazione di essere sotto il controllo di qualcuno, che queste ultime provano, fa sì che loro seguano qualsiasi istruzione venga data, sennò la loro vita potrebbe essere a rischio.
Questo tipo di controllo è stato dimostrato svariate volte nel Regno Unito.
Un esempio
Lo sciamano Olor Elemian descrive il modo in cui spaventa le ragazze inducendole all’obbedienza con pozioni e incantesimi noti con il nome di juju.
Protettori, tenutarie, contrabbandieri e perfino i genitori portano le ragazze nel suo santuario nel villaggio di Amedokhian, vicino alla città di Uromi nella Nigeria meridionale.
Qui bevono miscugli in cui sono immersi pezzi di unghie, peli pubici, biancheria intima o gocce di sangue. “Posso fare in modo che non riesca mai a dormire bene né a trovare pace finché non avrà saldato il suo debito”, dice questo sacerdote tradizionale di 39 anni che tutti nei dintorni chiamano semplicemente “doctor”. “Qualcosa nella sua testa
continuerà a ripeterle ‘Devi pagare!’”
Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodoc), più di nove donne nigeriane su dieci entrate in maniera illegale in Europa vengono dall’Edo.
“Le donne dello stato di Edo hanno cominciato ad arrivare in Italia per comprare oro e perline all’inizio degli anni ottanta e hanno notato che c’era un mercato fiorente nel settore della prostituzione”, spiega Kokunre Eghafona, docente di sociologia e antropologia all’università di Benin City e consulente per l’Organizzazione mondiale delle
migrazioni (Oim).
In Italia dove sono ?
La malavita nigeriana si è stabilmente insediata anche nelle regioni del centro sud, in Campania nel casertano e in Sicilia e Sardegna specialmente nei copoluoghi di regione.
La maggior presenza di cittadini nigeriani in Campania si registra sul litorale domitio, in particolare a Castel Volturno (CE), comune ricompreso nella cosidetta “Terra dei Fuochi”. (Focus Polizia).
La loro presenza nel territorio ha portato conflitti con la locale criminalità ricordiamo i casi accaduti: “Strage di Pescopagano”, una frazione di Castel Volturno, avvenuta nel lontano 1990, quando un commando camorristico, su mandato dei “Bardellino”, uccise 5 persone e ne ferì gravemente altre 7; altri episodi di conflittualità tra il gruppo misto “Venosa/Zagaria/Iovine” e “Bidognetti”, che controlla questo territorio, e la colonia di cittadini africani presenti nell’area.
In Sicilia si è arrivati a una sorta di patto con la spartizione delle attività illegali, ma anche nel resto del Paese si sono organizzati, si occupano della falsisficazione e la contraffazione dei documenti, narcotraffico (sfruttando le proprie reti nel mondo a seconda del tipo di droga e utilizzando per lo più corrieri ovulatori (o bodypackers) secondo la tecnica del trasporto a grappolo18 o a pioggia, che coinvolge un gran numero di corrieri incaricati di trasportare quantità relativamente piccole di stupefacenti).
Non disdegnano poi le estorsioni soprattutto in danno di africani titolari di esercizi commerciali etnici nonché alle rapine e alla falsisificazione monetaria, ai reati contro la persona e il patrimonio e alle truffe e frodi informatiche, oltre al trasferimento fraudolento del denaro ( tecniche di trasferimento del denaro attraverso sistemi bancari illegali che si avvalgono per lo più dell’hawala).
Hawala:
“pagamento informale” hawala poggia su di un solido pilastro fiduciario. A fronte di ridotti costi del servizio, tra il 2 ed il 5 %, consente, grazie all’intermediazione del c.d. hawalader, il rapido, ed informale, trasferimento di una somma tra due soggetti residenti in Paesi diversi. L’hawalader, ricevuto il denaro e trattenutane la commissione concordata, contatta il suo omologo nel paese del destinatario dandogli l’ordine di pagare la somma al beneficiario, che, per confermare la sua identità, dovrà essere in possesso di un codice alfanumerico. (GdF Udine)
In conclusione possiamo affermare che si tratta di un fenomeno internazionale:
un’informativa inviata nel 2011, al nostro ministero degli Esteri, dall’ambasciatore nigeriano a Roma: “Vorrei attirare la vostra attenzione sull’attività criminale di gruppi nigeriani appartenenti a sette segrete, proibite dal nostro governo: purtroppo i membri di queste sette, che sono riusciti a entrare in Italia, hanno fondato nuovamente l’organizzazione nel vostro territorio con finalità criminali”. L’Italia non è comunque l’unica destinazione di questi progetti a matrice nigeriana, ne sono parimente affetti, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Stati Uniti. (Africa-Express)
Dopo 10 anni da questo allarme è chiaro che occorre annoverarla tra le mafie piu' pericolose.