Luino, non si smantelli l'ospedale visto il covid imperante

"Il momento è molto difficile, ma chiedo a tutte le istituzioni interessate,  dall'azienda ospedaliera dei Sette Laghi fino a Regione Lombardia, di non smantellare l'ospedale di Luino

Luino, non si smantelli l'ospedale visto il covid imperante
Luino, non si smantelli l'ospedale visto il covid imperante

Pellicini: "Non si smantelli l'ospedale di Luino per i presidi Covid"

Sulla possibilità che gli infermieri dell'ospedale di Luino siano mandati presso ospedali Covid, interviene Andrea Pellicini: "Il momento è molto difficile, ma chiedo a tutte le istituzioni interessate,  dall'azienda ospedaliera dei Sette Laghi fino a Regione Lombardia, di non smantellare l'ospedale di Luino per destinare medici e infermieri ad ospedali Covid. I nostri malati, ricoverati e da ricoverare, meritano la medesima attenzione.

Se  gli infermieri di Luino venissero mandati all'ospedale di Angera, già destinato alla cura dei malati Covid, chi si occuperebbe dei nostri malati? Non posso pensare che vengano di colpo dimessi e mandati a casa. Confido dunque nell'equilibrio delle scelte e mi appello ai Sindaci del territorio affinché vigilino su scelte che possono rivelarsi fondamentali per le comunità delle valli del nord Verbano. Bisogna poi essere vicini a medici e infermieri che continuano ad essere in prima linea. Oggi più che mai sono esempi di coraggio e di grande professionalità".

Pellicini logicamente difende coi denti il suo territorio, onde evitare che l'emergenza porti a smantellare l'esistente che anzi andrebbe rafforzato.

La politica dei grandi ospedali coi grandi numeri, risponde a certe logiche politico-economiche del passato, errori che non vanno piu' ripetuti, aggiunge Giuseppe Criseo Presidente di CASADEGLITALIANI.

Le responsabilità delle scelte sono sempre della politica che privilegia i grandi a dispetto dei piccoli, mentre il covid insegna che i grandi numeri portano grandi problemi da punto di vista sanitario, per favorire coloro che fanno le nomine dall'alto anche in un settore delicato e vitale come quello sanitario, privilegiando schemi e spartizioni clientelari pagate dai cittadini che hanno bisogno servizi vicini e confortevoli.