La piccola Nogaye Seye: “Dimmi papà cos'è la discriminazione? …
Papà, quindi il fatto che nessuno affitta la casa ad uno straniero è discriminazione? … Ma il sindaco lo sa?” E il primo cittadino li riceve e rinnova l’impegno per l’integrazione
La piccola Nogaye Seye: “Dimmi papà cos'è la discriminazione? … Papà, quindi il fatto che nessuno affitta la casa ad uno straniero è discriminazione? … Ma il sindaco lo sa?” E il primo cittadino li riceve e rinnova l’impegno per l’integrazione
È bastato un post (https://www.facebook.com/ablaye.seye.1/posts/1797599150424670) su Facebook di un papà, Ablaye Seye, senegalese trapiantato da oltre dieci anni a Lecce e noto per il suo impegno incessante in favore dell’integrazione, per riportare l’attenzione sul tema della discriminazione degli stranieri. Non il solito racconto su un social, ma il dialogo tra lui e sua figlia, la piccola Nogaye, nata a Lecce e da sempre qui residente, il giorno prima della giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale dello scorso 21 marzo. Una bambina che non riesce a spiegarsi come mai affittare una casa ad uno straniero è così difficile: “Ma il sindaco lo sa?” Un post che è rimbalzato sulla rete ed è arrivato sino al primo cittadino di Lecce che il giorno dopo ha ricevuto Ablaye che rappresenta anche l’associazione senegalese “Teranga-A.I.P” assieme a Francois Lopy per l'associazione Guyguy, pure in rappresentanza del “Comitato promotore di IMMIG-RETE”, la neonata rete di associazioni dei migranti, unitamente all'assessore al Welfare Silvia Miglietta e all’assessore Marco de Matteis. I due esponenti delle associazioni di stranieri hanno voluto ricordare che il reperimento di un alloggio, anzi di una vera e propria casa, non è un problema personale che hanno solo i genitori di Nogaye ma di quasi tutti gli stranieri. Questione che, come ha ricordato lo stesso sindaco, è già stata portata alla sua attenzione anche da altre comunità tra cui quella indiana.Ablaye e Francois hanno rammentato le conseguenze dell’assenza di una abitazione non idonea, come ha tenuto a ricordare anche l'assessore Miglietta, tra cui la difficoltà a rinnovo del permesso di soggiorno ma anche la perdita di alcuni diritti di assistenza sociale come l'assegno di maternità o il bonus bebe. ll sindaco Carlo Salvemini ha voluto manifestare l’impegno a voler dare più ascolto alle domande delle comunità straniere residenti a Lecce e, inoltre, ha proposto di presentare un regolamento secondo un calendario e un documento dove elencare i principali problemi che le comunità straniere devono affrontare nella città capoluogo. In ogni caso, i due esponenti delle associazioni e del “Comitato promotore di IMMIG-RETE”, hanno voluto ringraziare pubblicamente il sindaco e l'amministrazione comunale, gli assessori Marco de Matteis e Silvia Miglietta per la disponibilità al dialogo costruttivo per l'interesse delle comunità straniere e anche di tutti cittadini. Noi dello “Sportello dei Diritti”, rileva il presidente Giovanni D’Agata, non possiamo che augurarci che la promessa d’impegno si traduca presto in fatti concreti per tutti i cittadini stranieri residenti a Lecce perché speriamo che presto una bambina come Nogaye non chieda più al suo papà, “…quindi il fatto che nessuno affitta la casa ad uno straniero è discriminazione?”.