ITALIA-IPPICA ,ANNI BISESTI DI NOVITA’E PARALLELISMI.
La malavita organizzata ha preso il sopravvento
L’ippica italiana segue con parallelismo le problematiche economiche e riforme del paese in maniera a volte impressionante e gli anni bisestili come il 2008 e 2020 sono l’esempio.
Il bilancio per il nostro “stivale” nel 2008 era drammatico, dissesti economici, aumento delitti in ambito famigliare, la piaga “alcool e droga”, che miete vittime innocenti sulle strade, soprattutto per i ragazzi. Intolleranza razziale, manca la fiducia nei confronti del palazzo e istituzioni, tantissimi sbarchi a Lampedusa e sulle coste italiane, magistrati che si scannano con colpi bassi e la giustizia è sempre più sfiduciata.
Si radicalizza il divario tra i ricchi e poveri tra merito e marchette o favori, fuga dei giovani cervelli all’estero, tante chiacchiere ma di riforme serie e concrete per rilanciare il paese nessuna e l’Europa è più compatta su posizioni meno burocratiche e chiede riforme.
La malavita organizzata ha preso il sopravento, resta l’usura tanti sono gli arresti ma il tutto frena sviluppo e libertà. La sanità pubblica è inefficiente e per la crisi fa i conti con la mancanza di sovvenzioni a pioggia.
Ci sono gli evasori, la violenza sulle donne, bambini e animali, speculazioni edilizie e ambientali e gli aumenti dei prezzi che uccidono economicamente i più deboli.
Allora cosa è cambiato e cosa abbiamo imparato dai disastri del 2008? Lascio a voi la risposta….
Il 2008 per gli ippici è stato un anno storico, non solo per la grande e unica manifestazione riuscita da tutto il settore terminata sotto il Mipaaf dove il Ministro dell’epoca Luca Zaia accoglieva manifestanti e ospitava una delegazione ippica all’interno di una sala del ministero, ma per la legge 185 della quale ancora beneficiamo che manda avanti tutta la filiera ippica.
Esisteva ancora l’ente pubblico Unire che presentava con il suo Segretario generale Riccardo Acciai una riforma delle scommesse in una conferenza stampa in un grande hotel di Roma.
Ma esisteva anche la grande crisi economica e strutturale di tutta la filiera ippica che chiedeva a gran voce riforme e inizio di un nuovo percorso tecnologico al pari degli altri paesi.
Arriva il 2020 anno bisestile e l’ippica come è messa dopo l’esperienza e la ciambella di salvataggio lanciata da Zaia? Peggio di prima perché non riesce a sfruttare la sovvenzione dello Stato che arriva regolarmente nei bilanci annuali, sperperandola in sprechi e spartizione del ”bottino” dei soliti noti. Le tante richieste di riforma del settore ippico e delle scommesse, si è volatizzato e non è rimasto nulla dall’insegnamento del 2008 anzi c’è stato solo un salire sul “carro dei comandi”.
Attenzione che qualcosa è accaduto nel tragico 2020 funesto per via del covid-19 e della grande crisi mondiale nella nostra ippica, il risveglio del settore ammirato in tutto il mondo degli allevatori del trottatore italiano, una eccellenza riconosciuta da tutti, che ha girato pagina puntando su facce nuove e competenti per la loro dirigenza.
Eletto a capo della più grande associazione di cavalli nazionale l’Anact il notaio Ubaldo La Porta, che fa parte della filiera agricola e allevatoria del Mipaaf, con una squadra forte competente al di fuori di tutti quei giochi politici e strutturali che vi ho raccontato prima, che vuole il bene del cavallo e settore vissuto con la passione vera.
La stimata quota rosa Isabella Ceriani eletta vice presidente, prima donna ad avere una carica così importante nell’Anact e lo storico allevatore campano Domenico Galdi una vita per l’ippica, eletto consigliere nazionale completano il team che dà fiducia per un futuro trasparente e vincente del nostro settore ippico, malgrado la grande crisi che ci attanaglia.
Rolando Luzi