NAPOLI: DOPO IL GATTINO AMMAZZATO A CALCI A CASORIA, IL VIDEO DI UN GABBIANO IMPICCATO
un gabbiano impiccato ad un ponte.
Ennesimo atto di violenza ai danni di un animale.
Oggi restiamo sempre a Napoli, esattamente a Marianella, dove un cittadino ha segnalato un’altra scena macabra:
un gabbiano impiccato ad un ponte.
“Ondate di violenza che si riversano su animali ed esseri umani quelle che registriamo in questi ultimi tempi. Pare che dopo il “lockdown”, l’uomo non abbia imparato nulla dalla pandemia.
La necessità di un equilibrio tra uomo e natura, di rispetto per tutti gli esseri viventi sembra sempre di più un miraggio.
Prima il gatto di Casoria, ora il gabbiano impiccato. Procederemo per vie legali anche per questo insensato ed efferato crimine contro gli animali. Lo ribadiamo ancora una volta: uccidere un animale è un reato punibile con il carcere”, dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
In merito all’uccisione del gabbiano non è ancora ben chiara la dinamica dei fatti, ma siamo certi che questo gesto vada punito dalle autorità preposte.
Ad oggi non abbiamo notizia alcuna da parte del Sindaco della città né da parte delle autorità.
Afferma Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani: “I politici sono i responsabili maggiori di questo scempio.
Che ancora si permettano di parlare quando sono proprio loro I PRIMI che dovrebbero muoversi è assolutamente scandaloso.
Sono anni che gli ANIMALI crepano sotto i colpi di “umanoidi” che si fa fatica ad aggettivare.
Individui altamente pericolosi anche a livello sociale come ormai dimostrato da numerosissimi studi.
Ma i politici preferiscono pensare ad altro, spesso correlato ad interessi privati, piuttosto che tutelare il diritto alla Vita di CHI NON PUÒ NEMMENO PIANGERE.
Sottovalutazione sistematica di Vite che hanno la sola sfortuna di avere sembianze morfologiche diverse dalle nostre.
Il modo in cui trattiamo gli Animali ci disonora.
Ecco perché la lotta per gli Animali è anche la lotta per l’uomo“.
Intanto sorge il dubbio che questo trend possa essere una delle tante challenge che spingono i ragazzi a fare cose scellerate e pericolose mettendo a rischio la loro vita o quella altrui. Se così fosse dobbiamo interrogarci tutti su come porre freno a questo male dilagante.
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