“Istamina oltre i limiti”, Ministero della Salute ritira conserva fermentato spalmabile di pesce
Il lotto interessato dal richiamo è Piz 20/05 con termine di scadenza minima 05/01/2022
“Istamina oltre i limiti di legge”, Ministero della Salute ritira conserva fermentato spalmabile di pesce
Il Ministero della salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi di un lotto di fermentato spalmabile di pesce stagionato per un possibile rischio chimico per i consumatori. Nel dettaglio, il prodotto interessato dall'avviso di richiamo è il “Pizzicata” ottenuto dalla selezione di più varietà di pesce pregiato con l’aggiunta di peperoncino pugliese a marchio OFFISHINA. Si tratta di conserva di pesce fermentato in barattoli di vetro da 500 grammi ciascuno. L'articolo è prodotto dalla ditta "Officina Ittica" S.r.l nel proprio stabilimento di Via Extramurale Levante 26, a Matino, in provincia di Lecce. Come spiega la notifica del Ministero della salute, il richiamo è stato disposto perché a seguito di controlli è emersa la presenza di Istamina oltre i limiti massimi consentiti dalla legge e cioè dal regolamento CE 2073/2005. Il lotto interessato dal richiamo è Piz 20/05 con termine di scadenza minima 05/01/2022. Il produttore ha già richiamato le confezioni invendute ma per chi avesse già acquistato uno dei lotti sopra indicati l'avvertenza è di non consumare il prodotto ma di restituirlo al punto vendita di acquisto. L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo ma che in alte concentrazioni negli alimenti può scatenare problemi a chi lo assume. Questa dipende dalla ricchezza in amminoacidi liberi e dalla presenza di determinati microorganismi. L'esempio più caratteristico di cibo ricco di istamina è proprio il conservato troppo a lungo e/o in maniera inopportuna. Nel pesce, la formazione di istamina è riconducibile in parte a fenomeni conseguenti alla morte dell'animale ma spesso alla proliferazione di germi che hanno contaminato le carni. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.
Il Ministero della salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi di un lotto di fermentato spalmabile di pesce stagionato per un possibile rischio chimico per i consumatori. Nel dettaglio, il prodotto interessato dall'avviso di richiamo è il “Pizzicata” ottenuto dalla selezione di più varietà di pesce pregiato con l’aggiunta di peperoncino pugliese a marchio OFFISHINA. Si tratta di conserva di pesce fermentato in barattoli di vetro da 500 grammi ciascuno. L'articolo è prodotto dalla ditta "Officina Ittica" S.r.l nel proprio stabilimento di Via Extramurale Levante 26, a Matino, in provincia di Lecce. Come spiega la notifica del Ministero della salute, il richiamo è stato disposto perché a seguito di controlli è emersa la presenza di Istamina oltre i limiti massimi consentiti dalla legge e cioè dal regolamento CE 2073/2005. Il lotto interessato dal richiamo è Piz 20/05 con termine di scadenza minima 05/01/2022. Il produttore ha già richiamato le confezioni invendute ma per chi avesse già acquistato uno dei lotti sopra indicati l'avvertenza è di non consumare il prodotto ma di restituirlo al punto vendita di acquisto. L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo ma che in alte concentrazioni negli alimenti può scatenare problemi a chi lo assume. Questa dipende dalla ricchezza in amminoacidi liberi e dalla presenza di determinati microorganismi. L'esempio più caratteristico di cibo ricco di istamina è proprio il conservato troppo a lungo e/o in maniera inopportuna. Nel pesce, la formazione di istamina è riconducibile in parte a fenomeni conseguenti alla morte dell'animale ma spesso alla proliferazione di germi che hanno contaminato le carni. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.