Il Videogame che fa bene !

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Verona ha progettato un videogioco che permette di identificare le disfunzioni cognitive anche dei pazienti più giovani con Sclerosi Multipla.

Il Videogame che fa bene !
Fotografia, Sean Stone

22 Gennaio 2021

Verona

Massimiliano Calabrese, docente di Neurologia nel dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona, ha pubblicato sulla rivista Brain Sciences, uno studio su un videogioco che identifica le disfunzioni cognitive anche dei pazienti piu’ giovani con Sclerosi Multipla.

Marco Pitteri, Caterina Dapor, Stefano Ziccardi, Maddalena Guandalini e Riccardo Meggiato, diretti da Salvatore Monaco della Neurologia B, sono i ricercatori che hanno portato avanti questo progetto, finanziato dall’Università di Verona e sostenuto da Biogen Idec.

Un videogioco potrebbe infatti sostituire i test della medicina tradizionale che solitamente diagnosticano la Sclerosi Multipla.

Questo videogame è stato testato su 51 pazienti che nei test tradizionali risultavano senza deficit cognitivi, e in 20 soggetti sani neurologicamente.

Il videogioco è riuscito invece a identificare in queste persone alcuni precoci segni di deterioramento cognitivo.

Il gioco individua i primi segnali della malattia ma non solo, anche segni di progressione di questa.

Attraverso livelli di gioco personalizzati sarà possibile creare anche un percorso riabilitativo specifico.

Questo videogioco può essere fatto da soli e dove si vuole, è già utilizzabile su Tablet e lo sarà su Smartphone.

E’ soprattutto molto più divertente dei test cognitivi elettronici, che richiedono personale qualificato accanto al paziente.

In futuro potrebbe essere applicato ad altre patologie, come l’Alzheimer.

AGI

Francesca Cavellini