I massoni festeggiano Il giorno del solstizio d’estate

«La Luce è per chiunque, ma bisogna desiderarla».

I massoni festeggiano Il giorno del solstizio d’estate

Il giorno del solstizio d’estate è il più lungo e ricco di luce dell’anno, un giorno di grande festa nel calendario massonico, come lo è il solstizio d’inverno. In coincidenza di questi due eventi astronomici i liberi muratori celebrano il ritmo ciclico della natura diretto dal sole, il trionfo della vita, e della luce sul  buio che alimenta l’ignoranza. E’ la grande festa della conoscenza, si cita nel sito del Grande Oriente d'Italia.

l solstizio deriva dalle parole latine sol (sole) e sistere (stare fermi).

si verifica quando uno dei poli della Terra ha la sua massima inclinazione verso il Sole. Succede due volte all'anno, una volta in ogni emisfero (nord e sud). Per quell'emisfero, il solstizio d'estate è quando il Sole raggiunge la sua posizione più alta nel cielo ed è il giorno con il periodo di luce diurna più lungo. All'interno del circolo polare artico (per l'emisfero nord) o del circolo antartico (per l'emisfero sud), c'è una luce del giorno continua intorno al solstizio d'estate. Nel solstizio d'estate, la massima inclinazione assiale della Terra verso il Sole è di 23,44 °. Allo stesso modo, il soledeclinazione dal equatore celeste è 23,44 °. (wikidepia)

Così importante perchè è la fine ma anche l'inizio, vita e morte, fine di un ciclo e avvio dell'altro,dalla primavera all'estate in questo caso.

I Massoni quindi oggi festeggiano la Luce, ma non la Luce solare:" espressione quindi di un’essenza spirituale, in assenza della quale, l'uomo brancola nelle tenebre ( le “tenebre” sempre al plurale, rappresentano il caos della molteplicità, la Luce sempre al singolare, è invece unica).", secondo quanto scrivono nella Loggia Archimede.

Analoghe riflessioni anche nell'antica Persia, al solstizio d'inverno veniva fatta corrispondere la celebrazione della nascita di Mitra, o in Egitto quella di Horus, figlio di Iside ed Osiride, oppure Attis, in Frigia, che perviene alla vita fuori del comune concepimento; Bacab - nello Yucatan, che viene fu partorito da Chiribirias senza intervento di uomo; Krishna, in India - nacque dalla vergine Devaki.

Il male che finisce e torna il bene:" il nostro dolore è temperato dalla certezza che il Sole, dopo la sua discesa agli Inferi, risalirà allo zenith della nostra coscienza. Così lo spirito dell’uomo dopo avere dormito nella misteriosa tomba di Saturno, vegliato dai neri corvi della morte, risorgerà a nuova vita in un volo di colombe." (Rito Simbolico)

 

Giuseppe Criseo