I costi della ricostruzione del terremoto sono a carico dello Stato
Lo Studio Carnelutti di Napoli ha assistito con successo Anas innanzi alla Corte di Cassazione.
La Suprema Corte di Cassazione, con due recenti ordinanze (n. 14377/2021 e 14375/2021), ha sancito il principio secondo cui i costi della ricostruzione del dopo terremoto del 1980 che distrusse moltissimi paesi dell’Irpinia, cedono a carico dello Stato e devono essere rimborsati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel caso in esame, la Corte ha accolto i ricorsi dell’Anas che chiedeva il rimborso di quanto da essa corrisposto al Consorzio Ascosa ed al Consorzio Quarto Pozzuoli per la ricostruzione di importanti assi stradali.
Le ordinanze costituiscono l’epilogo di un lungo, e tormentato contenzioso nel corso del quale vari Tribunali e Corti di Appello avevano limitato il diritto al rimborso dei soli costi di realizzazione di alloggi e di opere acquedottistiche con esclusione dei costi sostenuti per le opere infrastrutturali.
Il principio sancito dalla Corte, oltre a consentire all’Anas il “recupero” di oltre 30 milioni di euro, riveste particolare importanza in quanto, consolidandosi nel tempo, potrà spiegare i suoi effetti in molteplici giudizi tuttora in corso dinanzi a giudici di merito.
In particolare, il Supremo Giudice, facendo chiarezza su una complessa e spesso contraddittoria legislazione emergenziale, ha affermato la infondatezza, in fatto e in diritto, della ingiusta discriminazione operata in funzione della differente natura delle opere realizzate.
L’Anas è stata difesa dagli Avvocati Maurizio d’Albora (in fotografia) e Benedetta Bruno dello Studio Carnelutti di Napoli.