Gratteri ha le spalle grandi e forti, la prova è "Rinascita Scott"

maxi processo alla 'Ndrangheta, intervista a Luigi Bonaventura

Gratteri ha le spalle grandi e forti, la prova è "Rinascita Scott"

 -Stiamo intervistando il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, buongiorno Luigi. Allora, parliamo del maxi processo contro la ‘ndrangheta denominato “Rinascita-Scott”, un’operazione nazionale con risvolti internazionali e con personaggi conosciuti anche nel resto del mondo; secondo te ci sono possibilità che il procuratore Gratteri riesca nel suo intento? Perchè in fin dei conti si parla di centinaia tra indagati e sentiti,un lavoro senza precedenti,appunto un maxi processo, ascoltare tutte le dichiarazioni,visionare tutto quel materiale ed anche scontrarsi con gli avvocati e possibili cavilli potrebbe risultare complesso. Qual è il tuo punto di vista?

- Buongiorno. Questo processo è di sicuro il più importante mai instaurato contro la ‘ndrangheta, e dopo il maxi processo di Palermo il più importante contro un’organizzazione mafiosa. Io credo che la DDA di Catanzaro sia ben equipaggiata per affrontare la cosa:il dott.Gratteri ha delle spalle grandi e forti,ha un personale al suo fianco che veramente è composto da persone formidabili; ho avuto la fortuna di conoscere il dott.De Bernardo con il quale ho collaborato per due volte,sia a Reggio Calabria che a Catanzaro , lo conosco ed è una persona veramente di grande professionalità ed umiltà,e credo quindi sia la persona giusta; c’è anche la dottoressa Frustaci,il dott. Mancuso, e quindi credo che le persone adatte ci siano. Credo sia importante il sostegno della gente e quello della Stampa , perché non è un processo da poco ,gli imputati hanno un certo spessore e se le giocheranno tutte,e se è vero com’è vero che comunque ci siano coinvolgimenti della Massomafia , dobbiamo allora capire che i “giochi” saranno tantissimi, quindi l’opinione pubblica dovrebbe essere attenta a questo processo,proprio per la sua buona riuscita.

-Quando si parla di Massoneria si parla naturalmente di quella deviata ,perché coloro che si definiscono “massoni” si occupano anche di opere filantropiche,poi come tutti i gruppi presentano al loro interno non proprio brave persone,così come c’è il politico corrotto in mezzo a quelli che fanno il loro dovere, e stessa cosa con le forze dell’ordine e nella magistratura , ciò bisogna sempre specificarlo.

-Si’,ed infatti hai fatto bene a precisarlo , ma quando si parla di Massomafia è inteso che si parli delle parti sporche,delle lobby,delle società segrete,non per forza della Massoneria in se’.

-Dalle carte processuali, da ciò che si può sapere , a capo di tutte le attività ‘ndranghetiste c’è il paese di San Luca. E’ sempre cosi’?

-Allora, San Luca al livello di “costituzione” si’,la “Mamma” è lì dopotutto,fanno tutti riferimento a San Luca. La ‘ndrangheta è un’organizzazione unitaria e verticistica ,ciò che la tiene tale è appunto la costituzione,la regola. Ogni periodo si elegge un “capocrimine” assoluto, che è come un custode,un anziano,il grande saggio,il custode delle regole,della costituzione,che però non è il capo assoluto della ‘ndrangheta , dato che non esiste una figura simile. La ‘ndrangheta è un’organizzazione atipica,che per prima cosa segue un’impronta arcaica patriarcale ,si basa poi a conduzione familiare. Le singole locali agiscono orizzontalmente,quasi autonomamente,ma allo stesso tempo tutta l’organizzazione criminale è verticistica ed unitaria,grazie appunto a quella regola che la tiene unita. Tutti gli ‘ndranghetisti e tutte le locali nel mondo devono attenersi alla regola.

- Anche se sembrano due cose differenti,perché le mafie sono così legate alla religione,cosa c’entra? Infatti molti mafiosi ci tengono a passarsi per religiosi.

-Queste società segrete che trovano origine molto antiche magari, fin dai Templari o addirittura alla nascita di Cristo, queste sono diventate segrete proprio perché perseguitate al livello religioso,dato che la religione in linea di massima andava ad uniformarsi ,quindi le parti dissidenti si sono ritrovate per forza di cose segrete. Le associazioni mafiose trovano sempre un contesto arcaico cavalleresco a cui ispirarsi,ed anche religioso; si considerano i custodi dei segreti di Cristo. In realtà queste organizzazioni si sposano benissimo con le religioni,perché adottano la parte dell’Antico Testamento che è la legge del taglione, dove la vendetta è permessa,dove occhio per occhio e dente per dente; “tu fai sangue a me,io faccio sangue a te”. Quindi per loro è tutto normale , siamo noi nel giusto modo che interpretiamo la religione,cioè come ci ha insegnato Gesu’ “ama il prossimo tuo come te stesso” che quindi non riteniamo più condivisibili alcune parti  che appartenevano all’Antico Testamento.

-Facciamo caso che Gratteri riesca nel suo intento,come tutti ci auguriamo,e porti prove sufficienti a far condannare tutti quegli indagati,ci saranno poi ricorsi vari,cassazioni eccetera , per cui il suo lavoro,ottimo,potrebbe poi nel tempo verificarsi vanificato dalla diserzione italiana.

+Guarda,io penso che questo processo sia già iniziato quando sono scattati i mandati di cattura,anzi forse anche prima quando qualcuno ha sentito che sarebbero iniziate le indagini,quello che fa paura è come  la Stampa italiana ignori questa situazione,quindi adesso non dobbiamo fasciarci la testa per il secondo grado o la cassazione,noi adesso dobbiamo cercare di tenerci concentrati su quello che sarà il primo grado,probabilmente usciranno altre rilevanze o saranno acquisite  altre prove e non possiamo escludere che magari  in appello verrà riaperto un dibattimento con nuovi elementi,nuovi collaboratori di giustizia,nuove intercettazioni. Quindi restiamo concentrati sul primo grado,secondo me.

-Si contano circa 300 collaboratori di giustizia ,tra cui alcuni personaggi importanti di cui ho letto come Pino Scriva ed altri,oltre che te naturalmente. Ecco,dicono tutti le stesse cose,verità indotte o parziali?  Come facciamo ad essere sicuri che i pentiti stiano dalla parte dello Stato e non tirino fuori verità preconfezionate? Questo è uno dei dubbi più comuni.

-Mi chiedo chi possa indurle queste verità indotte. Se non sbaglio dovrebbero essere 48 i collaboratori di giustizia tra cui 4 testimoni, con oltre 900 testi,che parlano chiaramente riferendosi anche ad epoche diverse,a determinate situazioni,e ciò rende questo processo una ricostruzione storica della ‘ndrangheta,oltre ad essere una volta sentenziata il nuovo identikit di quello che è oggi la nuova ‘ndrangheta,quella moderna,tranquillamente definibile “massondrangheta” dato che oggi siede alla pari con quella massoneria deviata di  cui parlavamo prima. Dei collaboratori si parla tanto,ed anche di falsi collaboratori,ma alla fine dei conti la società civile e la Stampa prendono ciò che più conviene dai collaboratori ,lasciando volutamente l’insinuazione per il resto. Non è la procura a giudicare l’attendibilità di un collaboratore,ma bensì un collegio penale,quindi dei giudici che decidono in base all’accusa ,alla difesa  e alle carte. Quando si riconosce quindi l’attendibilità del soggetto i giudici la proclamano in nome del Popolo Italiano. Tocca metterci d’accordo però,perché se bisogna rispettare le sentenze bisogna allora anche rispettare l’attendibilità del collaboratore. Aggiungo inoltre che le varie procure coinvolte sono composte da persone scaltre,che di sicuro non si bevono tutto ciò che può venir loro raccontato. E’ un processo importante e la responsabilità è elevata. Dopotutto sono alla ricerca della verità,non vogliono mica rovinare le persone per gioco,e quindi i vari collaboratori passano ad un primo vaglio,quello dei procuratori. Senza vantarmi ne lisciare nessuno,devo dire che so per conoscenza che sia il dott.Gratteri che il dott.De Bernardo sono persone serie,veri professionisti. Questo per tenere anche ciò in considerazione: non è facile prendere in giro queste persone.

-Bene,ottimo sapere ciò perché questi dubbi vengono spesso. Di sicuro seguiremo questa vicenda nazionale con grande interesse, supporteremo Gratteri e vediamo come va.

+Se mi consenti,non dovremmo essere solo noi Italiani a rimanere aggiornati sulla questione,dato che il processo è di importanza internazionale. Anche gli altri stati europei dovrebbero stare attenti,perché la lotta alla ‘ndrangheta,l’organizzazione più forte in Europa ed una delle più influenti al mondo,deve riguardare tutta l’Europa. Dovremmo trovare un modo di fare delle leggi antimafia comunitarie, che possono tornarci utili in vari aspetti:il 416 bis,i sequestri dei beni, la valorizzazione della collaborazione tramite accordi bilaterali con altri stati,affinché  l’uno protegga i collaboratori dell’altro. I collaboratori di giustizia sono l’unica vera arma contro le mafie,e se vogliamo soggetti di grande spessore occorre dar loro una grande protezione,e l’ideale sarebbe :cambio definitivo delle generalità e quindi una nuova identità,inserimento sociolavorativo possibilmente in uno stato estero ed una protezione al livello comunitario. Ho spiegato questi passaggi in poche parole,ma vi assicuro che c’è molto lavoro da fare se vogliamo combattere la ‘ndrangheta al livello globale,perché vi assicuro,essendoci nato e cresciuto in una famiglia storica,che la ‘ndrangheta è un pericolo per la democrazia,inquina l’economia e non dobbiamo quindi farci ingannare dal fatto che non sparino più: le stragi,gli omicidi, avvengono tutti i giorni,bisogna solo uscire dalla concezione che se non c’è sangue non c’è morto per rendersene conto.

-Sicuramente,questo è importante. Va bene ,tienici aggiornati e grazie di tutto Luigi. Giuseppe Criseo,dal Quotidiano d’Italia e anche da Varese Press, è tutto.

Grazie a te e agli spettatori di entrambe le testate. Grazie.

 Copyright ©  Il Quotidiano d'Italia. Tutti i diritti riservati.