Il concetto di sindacato per tutelare i lavoratori, è da noi un'istituzione riconosciuta da dal secolo scorso, aspetto non scontato al giorno d'oggi, sopratutto all'interno di una realtà mondiale quale GOOGLE.
Perché sei entrato a far parte del sindacato?
Alphabet e Google sono le aziende di successo che sono grazie alle persone che ci lavorano.
Penso che noi dipendenti dovremmo avere voce in capitolo nelle decisioni sul nostro posto di lavoro che hanno un impatto su di noi e sulle società di cui tutti facciamo parte.
Una delle voci entusiaste del progetto innovativo, primo tassello del nuovo approccio che Google dovrà saper ascoltare.
Ci sono altre voci interessanti che proponiamo:
M. Paul Weeks
INGEGNERE DEL SOFTWARE
Perché pensi che sia necessaria un'unione?
Organizzare è il modo migliore per responsabilizzare e proteggere i miei colleghi.
Siamo in questo insieme, costruiamo il prodotto e ci meritiamo una voce.
sorridenti per la novità mondiale, che seppure non "esploda" per grinta e aggressività come taluni dei nostri sindacati, non è da sottovalutare, tutt'altro,
parliamo di colossi mondiali che in passato avevano anche licenziato chi aveva tentato questo genere di iniziative.
Sono poche centinaia (400 secondo alcuni, 200 secondo altri) di ingegneri e progettisti del codice, ma chi ben comincia è a metà dell'opera si diceva un tempo, ed è così, si parte dal primo scalino per salite la scala.
E al suo interno, si intravedono anche sindacalisti di un certo peso: tipo Jenny Rosewood, REDATTORE TECNICO:
Perché sei entrato a far parte del sindacato?
Smantellare il sistema TVC a due livelli e lottare per i diritti dei miei colleghi.
Gli altri colossi della tecnologia sanno che anche al loro interno, speriamo ed auguriamo, si creino queste forme di tutela, pensiamo e auspichiamo anche in Amazon e Facebook.