Gioia Tauro: presi i soliti furbetti del cartellino
L’hanno chiamata operazione “Swipe” quella che ha condotto a scoprire 15 furbetti che incassavano gli stipendi per giornate di lavoro mai fatte in un ente regionale per lo sviluppo dell’agricoltura. Sono stati arresti!
L’hanno chiamata operazione “Swipe” quella che ha condotto a scoprire 15 furbetti che incassavano gli stipendi per giornate di lavoro mai fatte in un ente regionale per lo sviluppo dell’agricoltura. Sono stati arresti!
Le indagini sono state condotte dalla Sezione Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro (RC) e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi (diretta dal Procuratore della Repubblica Dott. Ottavio Sferlazza).
L’esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare a carico di 15 persone emessa dal GIP del Tribunale di Palmi è stata affidata alla Polizia di Stato, con il supporto di colleghi della Squadra Mobile di Reggio Calabria, dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Siderno e Palmi e del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno.
Gli indagati sono tutti residenti nella provincia di Reggio Calabria e sono dipendenti dell’ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese – Area 6, Sezione di Gioia Tauro).
Sono accusati di essersi assentati dal servizio, o di non essersi proprio presentati in servizio simulando la loro presenza sul posto di lavoro attraverso facendo timbrare il cartellino da altri colleghi, di conseguenza gli sono stati contestati i reati di cui agli artt. 110, 81 cpv., cod. pen., 55-quinquies D. L.vo 165/01, 640, c. I-II n. 1, cod. pen. .
L’indagine è stata svolta dagli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, coordinati dal Sost. Proc. Rocco Cosentino e sotto la diretta supervisione del Procuratore Sferlazza, attraverso attività tecniche di intercettazione e video-ripresa dei dipendenti degli Uffici regionali dell’A.R.S.A.C. nei locali in Contrada Bettina, a pochi passi dal Commissariato di Pubblica Sicurezza, effettuando anche servizi di osservazione e pedinamento.
Gli indagati,in orario di ufficio, si allontanavano dal posto di lavoro per compiere le più disparate attività personali come fare la spesa nei supermercati o effettuare lunghe passeggiate con soste in locali pubblici o praticare sport.