Ecovillaggio è condivisione
La dimensione collaborativa e comunitaria è quella che contraddistingue un ecovillaggio rispetto a un semplice villaggio rurale.
28 Febbraio 2021
Gli eco villaggi sono organizzazioni comunitarie in cui si abita in maniera più o meno stabile.
E’ importante iniziare a partecipare alle attività di qualche associazione della propria città, prima di decidere di entrare in un ecovillaggio, per capire quale sia lo spirito e la dinamica di un’esperienza comunitaria.
La dimensione collaborativa e la condivisione contraddistingono infatti un ecovillaggio rispetto a un semplice villaggio rurale.
Il fatto di rendersi disponibili a lavorare dentro queste realtà spesso non è la scelta più ovvia per poterne far parte.
Le persone che vi abitano non lavorano solo dentro, ma anche fuori da questi.
Questi villaggi si sostengono attraverso il lavoro agricolo, l’allevamento, l’artigianato, attività di agriturismo o nell’organizzazione di corsi e eventi.
Al loro interno si usa il denaro ma anche il baratto, il dono reciproco e lo scambio asincrono.
Gli ecovillaggi non hanno un riconoscimento ufficiale, sono comunità spontanee e a seconda degli accordi dei suoi membri la proprietà privata non esiste.
Esiste una “Rete Nazionale di Villaggi Ecologici”, alcuni aderiscono al Movimento dei “Beni Comuni”, esiste anche l’Ente No Profit “AbitareGea”.
Alcuni di questi villaggi hanno meno di 10 abitanti, altri piu’ di 100.
Nelle montagne sopra Pistoia c’è il “Popolo degli Elfi”, che è il più famoso in Italia ed è stato fondato negli anni 70’.
Questo oggi ha più di 100 membri, che vivono in un contesto molto spartano.
La rete mondiale di Ecovillaggi è il "Global Ecovillage Network".
Questi villaggi sviluppano un senso di appartenenza verso il proprio gruppo sociale, verso la propria identità e promuovono il proprio benessere personale e sociale.
Movimento Italiano degli Ecovillaggi
Francesca Cavellini