Davide Bannò prosciolto in formula piena, ma attende un appello
Sono momenti caldi per il famoso pilota e campione di drifting Davide Bannò
Torino – Sono momenti caldi per il famoso pilota e campione di drifting Davide Bannò dopo il vociferare sulla condanna che lo vedrebbe coinvolto nel processo su presunta ricettazione di auto rubate e dove viene additato da qualche titolo scandalistico persino “cannibale”.
Che la categoria giornalisti abbia la pessima abitudine di ingigantire i fatti purtroppo si sa, ma a noi piace sempre approfondire e raccontare bene i fatti ed in questo processo, a nostro avviso, emergono molteplici anomalie.
PROCESSO DIVISO : BANNO' ASSOLTO NEL PRIMO
Le indagini che hanno portato Davide Bannò sul banco degli imputati, si è diviso in due attività distinte e separate e, dove nel primo processo Davide Bannò è stato assolto con formula piena in quanto il giudice presso il tribunale di Ivrea, dedicando la corretta attenzione al caso, ha sentenziato che il pilota di drifting sia innocente per non aver commesso il fatto.
In quello rimasto ancora pendente si parla di richieste di 7 anni e 10 mesi.
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ANOMALIA PROCESSUALE
Sentite più parti e, sulla base di una intercettazione telefonica emersa durante la perquisizione avvenuta nell'agosto 2016 sia presso l'officina di Sciolze (TO) dove ha sede l'attività del Team Daba Drift nonché alla abitazione privata, Davide Bannò effettua una telefonata rivolta alla persona che portava le auto presso la sua carrozzeria, tale Angelo Del Vicario. Da quanto emerge, il pilota Bannò adirato di avere i controlli e perquisizioni, alza subito il telefono e contatta Angelo del Vicario, il quale dice di non fare il suo nome. Il contesto è chiaro; Bannò chiede perchè siano li per le auto portate da Vicario, dato che quest'ultimo ha sempre detto che fossero mezzi di provenienza con fermi amministrativi.
All'onor del vero, pare che Vicario portasse le auto da Bannò senza aver detto la verità a quest'ultimo, dato che secondo altri diversi aspetti, l' ipotesi più che plausibile sia che Angelo Del Vicario messo con le spalle al muro per aver fatto il suo nome da Bannò, sentito poi durante l'istruttoria dibattimentale, possa aver sparato a zero su Bannò senza reali motivazioni o per vendetta ed astio nei suoi confronti per averlo indicato come il fautore del complicato meccanismo che ha dato poi vita alle indagini e successive perquisizioni.
Il gruppo composto da pluripregiudicati già noti alle forze dell'ordine, vedendo nel pilota campione una persona di fama e pertanto insospettabile essendo anche di buona famiglia, cercava di nascondersi pensando che nessuno avesse mai potuto avere sospetti dietro l'autorevole nome.
L' INNOCENZA DI DAVIDE BANNO'
Nell'ambito delle indagini ed articoli usciti sulla vicenda, si evince come tutti i componenti della banda parlassero sempre tra di loro per ripulire le auto, ma mai con il coinvolgimento del Bannò. Nessuna chiamata in entrata od in uscita che ne provi la sua complicità – Davide Bannò tra l'altro è stato l'unico a professarsi innocente fin dall'inizio. Tutti gli imputati hanno scelto riti abbraviati e/o patteggiamenti, mentre Davide Bannò convinto della sua innocenza, intende difendersi fino alla fine e far valere i suoi diritti, difeso dall' Avvocato Rossella Pola del foro di Torino.
A tutti i fans del Daba Drift diciamo di star tranquilli e sereni. Il pilota è libero, si sta difendendo ed oggi stesso è in partenza in direzione Frosinone, dove si terrà una gara del campionato italiano di Drifting.