Coronavirus: in Lombardia verso riapertura bar dopo 18
"Nei ristoranti - chiarisce la Nota - può entrare un numero
contingentato di persone"
Il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore al Commercio Manuela Maffioli si erano già mossi in questa direzione
La precisazione di Regione Lombardia non è da poco, gli operatori commerciali chiedono giustamente di poter lavorare e come dargli torto?
L'intento di Fontana è evitare affollamenti che potrebbero agevolare la diffusione del virus, ma nello stesso tempo occorre anche ascoltare clienti e baristi, da qui nasce la seguente regolamentazione coi dettagli in proposito:
"I bar e/o pub che prevedono la
somministrazione assistita di alimenti e bevande possono
rimanere aperti come i ristoranti, a condizione che sia
rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto
dall'esercizio".
Lo chiarisce una FAQ pubblicata sul sito della Regione Lombardia
(https://bit.ly/2VoHO7J) ricordando che "L'obiettivo
dell'ordinanza che regola le prescrizioni per il contenimento
del Coronavirus nelle aree regionali classificate come 'gialle'
(ovvero valide su tutto il territorio regionale ad eccezione
della 'zona rossa') è quello di limitare le situazioni di
affollamento di più persone in un unico luogo. L'amministrazione
sulla base delle valutazioni di ogni specifica situazione può
dettagliare ulteriormente l'ordinanza in coerenza con
l'obiettivo della stessa".
Sul sito della Regione sono state pubblicate interpretazioni
autentiche che chiariscono cosa prevede l'ordinanza firmata
domenica dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana
e dal ministro della Salute, Roberto Speranza che non è stata né
modificata né aggiornata e resta pienamente in vigore.
"Nei ristoranti - chiarisce la Nota - può entrare un numero
contingentato di persone. Lo stesso, dunque, vale anche per i
bar dove ci sono posti a sedere contingentati e che effettuano
servizio al tavolo e non al bancone"
La crisi in atto non durerà all'infinito e non deve creare allarmismo e terrore, il coronavirus colpisce mortalmente solo in pochi casi, 12 in Lombardia, ma erano persone ammalate di altre malattie importanti prese in precedenza. Non risultano morti per Coronavirus, ma morti per polmoniti, tumori ed altre patologie gravi e il Coronavirus è un aggravante non la causa.